CROTONE – Due anni e sei mesi di reclusione. E’ la pena inflitta a Salvatore Brescia, il ventiduenne accusato di aver travolto ed ucciso con la propria autovettura il poliziotto Massimo Impieri, impegnato nei rilievi di un precedente incidente. Tutto risale al luglio dello scorso anno quando sulla strada statale 107, nei pressi di Crotone, l’auto condotta da Brescia, poi trovato positivo all’alcoltest, piombò all’improvviso sul trentaquattrenne agente di polizia in servizio nella città pitagorica.

 

La sentenza. Poco più di un anno dopo quel tragico incidente, arriva la sentenza pronunciata dal Gup del Tribunale di Crotone, Michele Ciocola. Brescia, accusato di omicidio colposo, guida in stato di ebbrezza e omissione di soccorso (dopo aver investito il poliziotto fuggì senza prestare aiuto) è stato condannato a poco più di due anni contro gli oltre tre chiesti dal pm Luisiana Di Vittorio al termine della sua requisitoria.

 

Le reazioni. "Siamo delusi e amareggiati per l'esito della sentenza di condanna nei confronti del ventiduenne crotonese che, lo scorso anno, travolse e uccise un poliziotto in servizio. Abbiamo parlato con i familiari del collega Massimo Impieri, originario di Sapri, ed anche loro hanno espresso profonda delusione". Lo dice all'Agi il segretario regionale del Coisp Calabria, Sindacato indipendente di polizia, Giuseppe Brugnano. "Riteniamo che, sia nella richiesta del pm che nella decisione del giudice, ci sia stata una incredibile leggerezza - ha spiegato Brugnano – perché  in questo modo non si interviene con decisione su un vero e proprio omicidio, aggravato dal fatto che il responsabile fuggì senza prestare soccorso e fu ritrovato sotto gli effetti dell'alcol. Purtroppo, su questo tema assistiamo alla latitanza della politica che tarda ad introdurre il reato di omicidio stradale”. (mf)