Si è svolta oggi a Catanzaro la cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario del Tribunale amministrativo regionale della Calabria. La relazione introduttiva è stata tenuta dal presidente Vincenzo Salamone, con i magistrati Emiliano Raganella e Raffaele Tuccillo. Nel suo intervento il presidente ha evidenziato che «nel corso dell'anno 2016 si è avviato un processo di riorganizzazione del Tribunale con la finalità di garantire trasparenza, efficienza e tempestività della funzione giurisdizionale. Il percorso - ha spiegato –proseguirà nel 2017 in un contesto di riforme che investe la pubblica Amministrazione».

 

Tra i punti evidenziati da Salamone, «la notevole riduzione dell'arretrato», passato da 10.264 ricorsi pendenti al 1° gennaio 2016 a 6.924 pendenti al 31 dicembre 2016, con una percentuale quasi del 33%, la più alta d'Italia nell'ambito della giustizia amministrativa, frutto di un'azione mirata ad una maggiore efficienza e pronta risposta ai cittadini.

 

I ricorsi - Particolare attenzione è stata rivolta alla moltitudine di ricorsi relativi ad interdittive antimafia, con particolare riferimento ai territori di Crotone e Vibo Valentia. «Nel corso del 2016 - ha sottolineato il presidente - sono sopravvenuti ben 46 ricorsi, legati ad appalti, a concessioni demaniali revocate a seguito dell'interdittiva o allo svolgimento di attività economiche, sospese appunto dall'emanazione del provvedimento prefettizio; mentre le sentenze pubblicate in materia sono state 34. È evidente l'impatto che le decisioni del Tribunale hanno sulla vita economica della Regione, siano esse di conferma o di annullamento del provvedimento prefettizio».

 

In crescita anche le decisioni in merito ai giudizi in materia di appalti, mentre ottanta sono le sentenze in materia sanitaria, soprattutto relative a prestazioni sanitarie e tetti di spesa delle strutture accreditate.