VIDEO | In aumento le richieste di nullità, monsignor Morrone: «È un momento critico, la realtà sociale non aiuta lo stare insieme». Le nuove sfide della Chiesa per rispondere ai cambiamenti
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«L’attenzione del nostro tribunale è al vissuto delle persone, Papa Francesco ci ha dato un’indicazione molto forte su cui stiamo riflettendo da tempo. Ci sono delle storie che vanno accompagnate, comprese e accolte. Il matrimonio secondo la nostra visione credente è indissolubile, ma questo momento storico è dettato da tante fragilità. Serve chiarezza nei rapporti». Ha tracciato un bilancio all’insegna del cambiamento monsignor Fortunato Morrone, moderatore del tribunale ecclesiastico interdiocesano calabro, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario a Reggio Calabria.
Morrone ha anche detto la sua sulle richieste di separazione, in crescita rispetto allo scorso anno. «È un momento critico – ha ammesso – ma la crisi più essere un’opportunità per rilanciarsi. I dati ci rivelano una grande fatica dovuta alla realtà sociale che non aiuta lo stare insieme. Molte volte basta un piccolo screzio e salta tutto. Un messaggio ai giovani? A loro dico che amarsi per sempre non è impossibile e innalza il nostro cuore. Siamo capaci di questo?».
In aumento le richieste di nullità del matrimonio
A margine della cerimonia, monsignor Vincenzo Varone, vicario giudiziale Teic, ha poi commentato i dati relativi alle richieste di annullamento del vincolo: «Abbiamo notato che, in controtendenza rispetto al dato nazionale, si registra un aumento di richieste di processi di nullità matrimoniale, con 17 richieste in più rispetto allo scorso anno».
«La nostra opera è capire la verità su quelle situazioni che possiamo definire fallite – ha sottolineato – ma in realtà è un’opera attenta per capire la verità di quella relazione. Quelle situazioni che apparentemente sembrano semplici, molte volte si rivelano complicate. Il nostro obiettivo è dare più risposte in tempi ancora più celeri per il bene dei fedeli seguendo quello che il Papa ci dice approcciandoci ad una realtà sacra come quella del matrimonio».
Secondo Varone «i numeri più alti sono quelli delle diocesi più grandi. Su 126 cause, 62 le abbiamo definite nell’arco di un anno, il resto in due anni. Il capo di nullità più richiesto, il cui dato si attesta al 60%, è quello che mette in evidenza la non maturità delle persone ad affrontare una relazione come il matrimonio. Nonostante in Calabria ci si sposi di più anche in età avanzata – ha chiosato – queste persone hanno difficoltà a gestire questa relazione in modo corretto».
«I ragazzi pensano che la fedeltà sia cosa superata»
Una parte di responsabilità, secondo monsignor Francesco Viscome, prelato uditore del tribunale apostolico della Rota Romana, è da attribuire al web e ai social e non solo. «Influencer e altre agenzie educative veicolano spesso messaggi che i ragazzi assumono pensando che il matrimonio sia “ad tempus” e che la fedeltà sia una cosa superata».
«Il tribunale che riceve il matrimonio deve chiedere alla pastorale di muoversi in maniera diversa, affinché i matrimoni non siano nulli o inconsistenti come purtroppo accade anche oggi – è uno dei passaggi della prolusione dal titolo “Error determinans e simulazione implicita nel consenso matrimoniale, profili giurisprudenziali e riflessioni in ottica pastorale” – Quello che trattiamo nei tribunali sono i matrimoni malati – ha rimarcato Viscome – Cerchiamo di dare alla pastorale l’opportunità di rispondere a queste sfide, cioè fare un catecumenato matrimoniale che parte un anno prima per fidanzati che già convivono e hanno figli».
E ha concluso: «Il Papa chiede con un documento del 2022 di poter partire da questa base sollecitando le diocesi di favorire la formazione di famiglie vicine alla chiesa, con almeno 6 mesi per la preparazione alla celebrazione del matrimonio e 2-3 anni per accompagnare la coppia. Questo favorirebbe la conoscenza del matrimonio».