Nei secoli fedele" è il motto dell'Arma dei carabinieri e il tenente colonnello Dario Pini, comandante del Reparto Operativo di Cosenza, rappresenta questo modo di pensare e agire nel modo migliore. Nell'intervista concessa a Cosenza Channel, realizzata negli studi di Rende, l'Alto Ufficiale della Benemerita, che giusto ieri ha festeggiato i 210 anni dalla nascita della Fondazione, ha affrontato tanti temi caldi, spiegando l'utilità di denunciare i soprusi per combattere i fenomeni criminali.

La recente carriera di Dario Pini, dalla Sardegna alla Calabria

Dario Pini è un investigatore a tutto campo. Nel corso della sua lunga esperienza professionale ha conosciuto la durezza dei sardi, il gangsterismo della Camorra e oggi la pervasività della 'ndrangheta. Ha comandato in passato diversi reparti importanti, confrontandosi ogni giorno con i suoi colleghi. Il suo è un lavoro di squadra che ad oggi, almeno da un punto di vista investigativo, ha portato i suoi frutti. Come ricordato anche durante la chiacchierata, è noto l'impegno sul territorio da parte dei carabinieri del Comando Provinciale di Cosenza, guidato dal Colonnello Agatino Saverio Spoto. Impegno che ogni giorno si concretizza con l'ascolto dei problemi più comuni alla popolazione.

In alcuni casi, però, il cittadino dovrebbe collaborare maggiormente con le forze dell'ordine. I carabinieri infatti sono sempre disponibili al confronto e le caserme, oltre a motivi di sicurezza, devono intendersi come luoghi aperti in cui poter confidare un fatto e contestualmente presentare una denuncia. La funzione del carabiniere è proprio questa. Stare vicino al cittadino e conquistare la sua fiducia. L'imperativo è abbattere il muro d'omertà e negli ultimi anni le vittime hanno inteso mettere nero su bianco le malefatte della criminalità organizzata.

Poi c'è una zona grigia, nel senso che il delinquente si presenta a volte come un carabiniere, a volte come un poliziotto, a volte come un finanziere, a volte come un medico e a volte come un avvocato. Parliamo delle truffe agli anziani. E anche in questo caso il tenente colonnello Dario Pini ha dato consigli ben precisi, da appuntarsi su un foglio di carta. È importante non sottovalutare ogni parola detta al telefono dal malvivente nel tentativo di prendere in giro la persona anziana, diventata in quel momento vittima. E Pini ha ricordato che anche i social network possono essere una fonte d'informazione per chi cerca di farsi dare "soldi facili" dagli anziani, simulando incidenti o arresti. Insomma, massima attenzione.

Il cittadino abbia fiducia nelle forze dell'ordine

Infine, il discorso relativo alla criminalità organizzata. I carabinieri di Cosenza sono sempre al fianco della magistratura ordinaria e distrettuale affinché i fenomeni criminali vengano repressi nel modo più efficace possibile. Anche in questo "settore", è necessario trovare un punto d'incontro tra chi "incontra" il male e non denuncia. Gli investigatori presenti nell'Arma dei carabinieri sono in costante aggiornamento nella conoscenza degli strumenti tecnologici che servono a stare di pari passo con i mafiosi. La 'ndrangheta pensa di giocare d'anticipo, ma i carabinieri (come d'altronde polizia e finanza) si evolvono allo stesso modo. Non resta che mettere in pratica le buone pratiche civiche e riconoscere il carabiniere come una persona di fiducia per ogni cittadino.