VIDEO-INTERVISTE | Il protocollo prevede la realizzazione di progetti nell’ambito dell’applicazione delle radiazioni alla scienza e alla tecnologia dei materiali, all’indagine biomedica e dei beni culturali (ASCOLTA L'AUDIO)
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Il ministro dell’Università Maria Cristina Messa ha fatto visita all’Unical in occasione dell’accordo siglato con l’ateneo Milano-Bicocca. Il protocollo prevede la realizzazione di progetti nell’ambito dell’applicazione delle radiazioni X alla scienza e tecnologia dei materiali, all’indagine biomedica e dei beni culturali.
Ha visitato l’infrastruttura che ospiterà l’attività di ricerca, precisamente il laboratorio STAR (Southern Europe Thomson Back-Scattering Source for Applied Research) presso il quale sono stati fatti enormi passi in avanti circa l’imaging a raggi X e l’uso terapeutico dei microfasci di raggi X.
La sorgente Star
«La sorgente Star genera fasci di fotoni ad alta energia fino a 350 keV che noi utilizzeremo per la ricostruzione di oggetti molti spessi o che non si riescono a penetrare - spiega il professore Vincenzo Formoso -. È l’unica in Italia nel suo genere, ma assolutamente compatibile con le altre simili presenti sul territorio».
Una delle novità più importanti è l’utilizzo in campo medico. «Ci sono collaborazioni in essere con l’Università di Bari - aggiunge -. Il fine è studiare il rene policistico così da comprendere come l’azione dei farmaci può arrestare la progressione della malattia. Inoltre questo tipo di fotoni, a differenza di quelli presenti negli ospedali, permette con l’utilizzo di un fascio monocratico o quasi monocromatico di dare una dose largamente inferiore a quelle classiche». Il riferimento è all’intento di non sovraesporre la popolazione ad ulteriori radiazioni. A coadiuvare Formoso in un laboratorio protetto da muri di due metri di cemento armato ci sono Luigi Pellegrini, Marco Paris e Francesco putino che fanno parte del gruppo di allineamento del progetto.
«C’è anche altro - aggiunge il professore -. Il nostro collega Alberto Bravin a Grenoble dimostrò che per effettuare una mammografia diede una dose complessiva di 25 volte inferiore al normale. Ottenne ugualmente una proiezione della zona tumorale, ma la ripropose in 3D».
Messa: «Unical non è cenerentola, sosteniamo l’innovazione»
Così il ministro dell’Università Maria Cristina Messa: «Ci tenevo molto ad essere qui a Cosenza perché il Ministero vuole essere di supporto ad iniziative che hanno un aspetto molto forte dal punto di vista dell’innovazione. La collaborazione con Milano è il viatico migliore per sviluppare ancora di più tecnologie. Queste richiedono risorse importanti dal punto di vista del finanziamento e dell’ingegneria. Non possono restare isolate, ma devono diventare condivise. L’Unical riesce a vincere diversi progetti e non è affatto una Cenerentola, è un ateneo solido».
Iannantuoni e Leone: «Questa sinergia non sarà l’ultima»
I due rettori, Nicola Leone e Giovanna Iannantuoni, condivideranno le attività istituzionali di Alberto Bravin, che ha acquisito un’esperienza ventennale al sincrotrone Europeo di Grenoble (Esrf) in Francia. Svolgerà parte della sua attività di didattica e di ricerca proprio ad Arcavacata, garantendo così all’Unical un altro scienziato di fama mondiale. Iannantuoni mostra grande soddisfazione per la firma del protocollo. «E’ un’unione nord-sud? assolutamente sì - commenta -. Da quando ho incontrato Nicola Leone abbiamo pensato subito ad una collaborazione così da costruire un’infrastruttura unica sull’asse Cosenza Unical-Milano Bicocca. È un unicum in Europa, si tratta di un’eccellenza con diverse applicazioni di cui andare fieri». Le fa eco lo stesso Leone che evidenzia: «Non sarà l’unica sinergia sul trasferimento tecnologico. Abbiamo stabilito una collaborazione privilegiata con la Bicocca. Peraltro i nostri ecosistemi sono stati due dei tre migliori d’Italia».