VIDEO-FOTO | Il magistrato del pool di Gratteri ha spiegato agli studenti di Rombiolo che «ognuno è frutto delle proprie scelte» e «nessuno è predestinato». Attraverso il suo romanzo, La ragazza che sognava di sconfiggere la mafia, un profondo messaggio di speranza e coraggio
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«Quel che facciamo oggi è più importante di qualsiasi indagine, di qualsiasi processo. Noi oggi possiamo scrivere, insieme, il presente e con esso il futuro. Tutto dipende dalle scelte che facciamo, dalle scelte che farete». Annamaria Frustaci, la pm antimafia, la pm del maxiprocesso Rinascita Scott e del pool di Nicola Gratteri segue le orme di Paolo Borsellino ma anche, e soprattutto, di Gherardo Colombo. Fu un incontro col giudice istruttore del caso Ambrosoli, quello che perquisì Licio Gelli e scoprì gli elenchi della P2, il pm di Manipulite, lo spartiacque della sua vita. Come Colombo, un giorno, parlò a scuola, a lei ed ai suoi compagni, plasmandone le coscienze, oggi Annamaria Frustaci parla ai ragazzi. L’accolgono con affetto, si avvicinano con innocenza, le rivolgono domande e le chiedono consigli. Così, l’auditorium comunale di Rombiolo, è teatro di una lezione che va oltre la consueta retorica della legalità.
L’incontro con Colombo diventa un’allegoria nel romanzo scritto per Mondadori, La ragazza che sognava di sconfiggere la mafia, dall’imprinting dolcemente autobiografico. Storia di Lara, ragazzina del profondo Sud, testimone delle ingiustizie subite dai familiari, della paura che ammorbava il paese, della spavalderia di Totò. Lara sceglie da che parte stare, sceglie il destino suo e, con esso, cambia quello del suo intero mondo. I ragazzi lo hanno letto e studiato, il romanzo. Sono tutti di terza media. Alcuni leggono alcune pagine e porgono domande. «Dottoressa, cos’è la giustizia?». «Dottoressa, come possiamo aiutare i ragazzi come Totò a cambiare un destino che sembra segnato».
Annamaria Frustaci ascolta, replica. Richiama al ruolo della famiglia, quindi quello della scuola, poi alla coscienza individuale. Parla di giustizia, di speranza e, soprattutto, di rispetto e libertà. L’affianca il referente territoriale di Libera, Giuseppe Borrello: «Non si è mai abbastanza giovani per scegliere», dice l’attivista dell’associazione di don Luigi Ciotti, che rammenta come l’incontro con la pm Frustaci avvenga nella Giornata per l’eliminazione della violenza sulle donne. «Donne, quelle di mafia – ricorda – che in alcuni casi hanno avuto il coraggio di affrancare i loro figli, cogliendo le opportunità di un grande progetto come Liberi di scegliere, mentre in altri hanno invece reso grazie per aver visto il sangue scorrere fino alla propria porta». Riferimenti a storie di vita reale in una terra fortemente permeata dal crimine organizzato e dalla subcultura mafiosa, la stessa nella quale Annamaria Frustaci ed i suoi colleghi lavorano da anni, con coraggio, dedizione e risultati.
In sala c’è anche Elsa Tavella, la mamma di Francesco Vangeli, il ragazzo di Scaliti di Filandari barbaramente ucciso e poi fatto sparire seguendo le logiche della lupara bianca. Francesco ha avuto, finora, una giustizia parziale: i suoi presunti assassini in carcere, condannati in via non ancora definitiva, ma il suo corpo non si trova e, quindi, non ha una tomba sulla quale posare un fiore. Elsa è lì, saluta il magistrato che ha fatto tutto quel che poteva finora e che ancora non si arrende, poi siede tra i ragazzi e accanto a loro ascolta.
«È una grande occasione, un momento importante per la nostra scuola ed i nostri ragazzi», evidenzia la docente Rossana Rizzello che, come il magistrato della Procura antimafia di Catanzaro, incontrò Gherardo Colombo: «Fu tanti anni fa, a Girifalco, toccò anche me…». C’è il sindaco Domenico Petrolo e rendere il doveroso omaggio istituzionale al pm Frustaci e c’è l’Arma dei carabinieri, con il tenente Fabio Placchino, comandante del Norm di Tropea, assieme ai suoi uomini. «Siamo qui per voi», si rivolge l’ufficiale ai ragazzi: poche parole per dire tutto. «Nessuno è un predestinato – dice Annamaria Frustaci ai ragazzi, colpita e quasi commossa alla proiezione di un video realizzato dai ragazzi e ispirato a suo romanzo – Nessuno nasce come Totò, con il suo vissuto ed i suoi problemi. Ognuno ha un suo percorso di vita e ciò che siamo è frutto delle nostre esperienze e delle nostre scelte. Fatelo con il vostro impegno, fatelo per costruire un futuro migliore. Facciamolo insieme».