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LAMEZIA TERME - Discussione come sempre vivace. La tensione anche ieri in casa Pd si è tagliata a fette. Posizioni apparentemente distanti. Ciascuno per la propria via. Una legge non scritta che all’approssimarsi di ogni partita serve a mettere i dem puntualmente ko. Ma il momento di dibattito alla fine, complice la presenza del vicesegretario nazionale Lorenzo Guerini, ha avuto un proprio esito, sebbene è evidente che sia destinato a proseguire. Intanto, però, a Lamezia Terme è stato posto un punto fermo. Le primarie verosimilmente di coalizione del centrosinistra si terranno il 21 settembre. Un paio di mesi prima, qualcosa meno, del voto regionale, forse intorno alla metà di novembre. La candidatura di Mario Oliverio rimane sul tavolo. L’ipotesi del segretario Ernesto Magorno di contrapporgli Massimo Canale ieri è andata ad infrangersi contro un muro. Resta ora da capire se si tratterà di primarie istituzionali o meno. Nel primo caso , quella del prossimo 4 luglio sarebbe la data ultima per la presentazione delle candidature. Nel secondo, il 23 luglio verrebbe ufficializzato il regolamento e la votazione avverrebbe due mesi più tardi. Con l’arrivo di un autunno che si preannuncia caldissimo. Accordo, dunque, raggiunto, seppur in extremis tra fazioni come sempre contrapposte. Ieri a Lamezia Terme è tornato lucido alla memoria il ricordo di Caposuvero. Il segretario nazionale, ad ogni modo, è stato chiaro: “Roma non influenzerà le scelte calabresi”. A questo punto, l’ipotesi “papa nero” dovrebbe essere sventata, sebbene Renzi e soci pretendano unità nella scelta del prossimo possibile governatore.
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