Riunione al Mit per accelerare i processi. «Per sbloccare tutto occorrono 1,2 miliardi». Le cifre per il nuovo Palazzo di giustizia a Reggio Calabria e per le strade del Vibonese
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Una riunione al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti per riprendere in mano uno dei grandi temi, quello delle opere incompiute. Il gruppo di lavoro - composto tra gli altri da Consiglio superiore del Lavori pubblici, Dipartimento delle Opere pubbliche, Direzione generale per la vigilanza sulle grandi opere del Mit e Itaca, l’organo tecnico della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome - ha predisposto una bozza di decreto ministeriale per adeguare il vecchio regolamento al nuovo codice dei contratti pubblici, al fine di agevolare gli enti locali nella gestione tecnico-amministrativa delle opere. Questione di forma e di sostanza. «Si tratta di un provvedimento atteso da anni e necessario per dirimere le tante criticità procedurali e burocratiche in cui versano le oltre 370 opere incompiute ad oggi censite in Italia», commenta il presidente nazionale di Federcepicostruzioni, Antonio Lombardi.
Nuova fase | Palazzo di giustizia a Reggio Calabria, il viceministro Sisto: «74 milioni per completarlo»
C’è una buona notizia: sono diminuite rispetto al 2022, stando a quanto riportato dal Ministero delle infrastrutture e mobilità sostenibile. E poi una conferma: il 70% delle opere bloccate si trova al Sud. Il quadro descrive quella che comunque resta un’emergenza per il nostro Paese. Un quarto del totale si trova in Sicilia (38 incompiute) e ci sono regioni come Campania, Emilia-Romagna e Liguria, addirittura in controtendenza, con i cantieri fermi in aumento. La Calabria fa (purtroppo) la sua parte: il riepilogo affidato alle agenzie di stampa parla di 45 milioni di euro (su 60 totali previsti) mancanti per il completamento del Palazzo di Giustizia di Reggio Calabria. L’ultimo aggiornamento, in realtà, parla di un progetto da 74 milioni che sarà ultimato entro il 2027. Dati emersi nello scorso mese di novembre nella relazione di Giovan Battista Pasquariello, referente dell’Unità tecnico-amministrativa della Presidenza del consiglio dei ministri. Pasquariello ha parlato del 2027 come «data fattibile» spiegando che la nuova progettazione «rende effettivamente eseguibile l’opera». Altre incompiute evidenziate per la Calabria sono i lavori di adeguamento della strada panoramica Rosarno-Pizzo (mancano all’appello 15 milioni su 30 secondo i dati riportati al ministero), i lavori di realizzazione della Tangenziale Est di Vibo Valentia (da reperire per il completamento 5 milioni su 7) e l’adeguamento di via Agricoltura a Castrovillari, per il quale mancherebbero 351mila euro su 1,8 milioni. Quattro esempi – quello di Reggio è certamente il più eclatante – in un quadro regionale che conta di certo molti esempi in più.
Incompiute, Lombardi: occorrono 1,2 miliardi di euro
«Per sbloccare tutti gli interventi monitorati – aggiunge il presidente Lombardi - occorrono 1,2 miliardi di euro. Un aiuto importante potrebbe venire dai fondi di coesione dell’Unione Europea, che stanziano più di 40 miliardi di euro per interventi nel nostro Paese nel periodo 2021-2027. Questi fondi sono destinati a colmare il divario tra regioni presenti nel nostro Paese: la maggior parte non a caso è allocata per progetti nel Mezzogiorno. Un aiuto importante, che però non deve distogliere l’attenzione dalle ragioni che hanno determinato il blocco, in qualche caso decennale, delle opere; le medesime che oggi congestionano e rallentano i programmi attuativi del Pnrr: la burocrazia e l’inefficienza amministrativa». Parole pronunciate nelle stanze di un ministero che preme sull’acceleratore per il progetto del Ponte sullo Stretto. Altra grande opera o potenziale incompiuta, almeno secondo i suoi detrattori.