Entro un paio di giorni le trattative per la pace in Medio Oriente saranno dichiarate chiuse: la grancassa mediatica darà la colpa ad Hamas. E il via libera a una nuova offensiva di Israele
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Purtroppo c'ho azzeccato: ormai è questione di ore, quindi se tanto mi dà tanto, entro giovedì 22, al massimo venerdì 23, sarà dichiarato ufficialmente fallito il tavolo negoziale per tentare di pacificare il Medioriente.
Intendiamoci, la cosa era facile prevederla, pure per coloro privi delle mie informazioni, le quali in ogni modo, quando le hai e non possiedi conoscenza approfondita del dossier di specie, non le puoi utilizzare, perché se niente conosci, in nessun modo puoi 'interpretare l'esistente'.
In più, sarebbe auspicabile, nelle situazioni simili a quelle che stiamo vivendo, possedere, 'cum grano salis', onestà intellettuale, autentica forma di indipedenza e ripudiare palese settarismo, qualora si volesse veramente essere credibili, autorevoli ed efficaci mediatori internazionali, come (maldestramente?) si è tentato di far credere, smerciando interventi tra le parti in causa, ovvero Israele e Hamas (con le sue componenti e i suoi alleati), ma sempre 'tirando l'acqua al mulino' israeliano.
Difatti, adesso, a discorso 'bideniano' alla convention democratica americana avvenuto - 'ad usum delphini' dell'uscente Presidente Usa, non ricandidato proprio dal suo stesso Partito e della sua Vice, pronta a vincere nella volata finale - oggi pomeriggio, 20 Agosto, dalla Casa Bianca, trapela la novità del giorno, che novità non è affatto, certamente per me e per i tanti che mi leggono.
Ordunque, sentite ed udite, poiché di seguito riporto, testualmente, le indiscrezioni, persino raccolte da Corriere della Sera, Tg1, Tg2 e Rai News: "Purtroppo Hamas si sta tirando indietro dai negoziati".
Sommessamente domando: ma quando mai sono stati negoziati seri, in luogo a quel che si voleva dare ad intendere da parte di soggetti in malafede oppure abbastanza ingenuotti anziché no?
Si poteva veramente credere il contrario, cioè che Hamas avrebbe accettato simili e siffatte 'imposturanti' proposte, ad essa totalmente indigeste e con il continuo stillicidio di attacchi da parte israeliana, nel mentre si inscena codesta falsa e teatrale mediazione?
E in ogni modo, per dimostrare ulteriormente quanto siamo ormai giunti, circa la trattativa (o presunta tale), al 'capolinea' o al 'Game Over', sarebbe sufficiente notare l'annuncio di Tel Aviv, cioè l'avere recuperato dei corpi di alcuni loro ostaggi e successivanente fatto sapere quanto non si faccia alcun affidamento sulla possibilità del riportare tutti a casa, sani e salvi, poiché ormai pure gli altri che non sono riusciti a scovare le truppe di Tel Aviv, sono tragicamente defunti.
Sul punto è corretto notiziare come da stamane vi siano manifestazioni pubbliche e di piazza avverso il (controverso e scredidato) Premier Israeliano pro tempore, Benjamin Netanyahu, di cui la stampa riporta gli slogan degli stessi Israeliani, in corteo, intenti a protestare nei confronti di costui.
Purtuttavia, tornando ai (non)negoziati, non mi stupisce il fatto che a breve saranno dichiarati chiusi e falliti, poiché sin dall'inizio ho percepito più di una criticità, la quale non riesco ancora ad inquadrare se compiuta dolosamente, oppure per palese e plurima incompetenza, da parte di molti, di tutti o di alcuni mediatori.
Se veramente di fosse voluto debellare, far 'sgombrare' e sgominare Hamas, preliminarmente si sarebbe dovuta invitare al tavolo negoziale, l'Autorità Nazionale Palestinese, guidata fa Abu Mazen, a sua volta acerrimo nemico proprio di Hamas e da essa combattuto, perché il leader dell'Anp, viene considerato 'troppo moderato' (difatti è un uomo ragionevole).
Questo è un punto dirimentemente focale e cruciale, che dir si voglia, poiché l'unica entità (para)statuale Palestinese, riconosciuta dalla comunità internazionale e in primis dalla stessa Onu, è proprio l'Anp.
Ordunque, sarebbe bastata almeno siffatta minima accortezza, alfine di avere una sorta di 'legittimità e copertura politica e diplomatica', per meglio realizzare da parte israeliana lo scopo che ufficialmente dichiara e ribadisce di voler perseguire, ovvero la sconfitta definitiva di Hamas, ma in realtà, Netanyahu è un soggetto pericolosamente arrogante (ripeto: persino contestato ed indagato nella sua patria) e tale pericolosa arroganza, in capo a costui diviene più deleteria e stigmatizzabile di quanto imputato (a giusta causa e a buon diritto) avverso Vladimir Putin (d'altronde Israele è, notoriamente, un Paese russofono, per cultura e origine maggioritaria della sua popolazione).
Tra l'altro, l'ostinarsi da parte di Netanyahu a 'guerrigliare' persino nei confronti di Abu Mazen, dimostra e palesa il suo razzismo etnico, quindi la desecrabile volontà di perseguire, sino in fondo una vera e propria pulizia etnica, la quale vede i Palestinesi tutti, non solo vittime, bensì carne da macello.