Il procuratore di Catanzaro ospite di Lilli Gruber: «Ora tutti si sono accorti che questa legge non va bene, un anno fa ero solo». Sulla sua attività: «Non è vero che sono giustizialista». Il ponte sullo Stretto? «Non è una priorità»
Tutti gli articoli di Attualità
PHOTO
«Ancora è presto» per giudicare l’operato del premier Giorgia Meloni in merito al contrasto della criminalità organizzata. «La lotta alla mafia è una priorità. Almeno la Meloni l’ha detto, il precedente governo non l’ha fatto». Ad affermarlo è il procuratore capo di Catanzaro, Nicola Gratteri, ospite di Lilli Gruber nel programma Otto e mezzo, in onda su La7.
Secondo il magistrato, la prima cosa da fare per il Governo Meloni è cancellare la riforma Cartabia. «È fatta così bene che hanno deciso di rinviarne l’applicazione. Ma anche a gennaio non potrà essere applicata. In Italia mancano 1600 magistrati: con questa riforma i procedimenti verranno complicati e la giustizia rallentata. Vedrete cosa succederà quando entrerà in vigore».
«Oggi l’Anm, il Csm, le Corti d’Appello, tutti criticano la Cartabia, quando lo dicevo io un anno fa ero solo», ha aggiunto.
Sulla sua attività a Catanzaro, incalzato da Gruber e Massimo Giannini – ospite in studio, che gli ha detto «di lei dicono che è il re degli giustizialisti» -, Gratteri ha risposto: «Io sono un garantista, lavoro con il codice in mano. La Corte d’appello ha certificato che da quando sono a Catanzaro non c’è stata una ingiusta detenzione. Quelli che dicono che sono un giustizialista sono diffamatori, scrivono notizie false». E ancora: «Le carceri in Calabria non sarebbero così affollate se le indagini di Gratteri fossero tutte un bluff».
Interrogato sui temi caldi del momento, il procuratore non ha mancato di dire la sua. Il reddito di cittadinanza, secondo Gratteri, va necessariamente riformato. E il ponte sullo Stretto? Per il procuratore di Catanzaro non è una priorità: «Oggi un turista che vuole andare in Sicilia non fa centinaia di chilometri in auto ma prende un volo low cost». Quindi la proposta, che sa di provocazione: «Suggerisco di fare un sondaggio fra i calabresi e i siciliani, per capire se lo vogliono e se davvero serve. Io da calabrese dico: ci vogliono prima le strade». E sulla possibilità che le mafie allunghino le mani sui lavori per la realizzazione del ponte: «Le opere vanno fatte in base alla loro utilità, non se c'è il problema o meno di infiltrazioni mafiose».
Sul contrasto alle mafie in Europa, Gratteri ha detto che «siamo all’anno zero, la situazione è gravissima». La Germania è «il secondo paese europeo a più alta densità 'ndranghetista. E nessuno ne parla, nessuno si preoccupa. perché lì la 'ndrangheta non uccide, vende cocaina e con quei soldi compra ciò che è in vendita». «Se in Germania vado a comprarmi un’auto con una valigetta piena di soldi nessuno mi chiede nulla», ha aggiunto collegandosi al tema dell'innalzamento del tetto del contante a 5mila euro, misura che secondo molti favorisce evasione e riciclaggio. «L'Italia in questo caso si è adeguata all'Europa».
Alla domanda della conduttrice sulla possibilità di andare a dirigere il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, Gratteri ha risposto: «Nessuno me lo ha proposto. Ma comunque prima bisognerebbe vedere le condizioni, io dove vado voglio avere mano libera. Per il momento quello di avermi a capo del Dap è solo un desiderio della polizia penitenziaria, che ha sottoscritto dei documenti in tal senso».