Un appello a chi studia e vive nel capoluogo lombardo: «La sinergia tra istituzioni e società civile ha permesso in oltre dieci anni di trasformare radicalmente la cultura cittadina e la sua sensibilità contro il fenomeno mafioso»
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«Il buon cittadino è quello che non può tollerare nella sua patria un potere che pretende d’essere superiore alle leggi». Sono passati più di duemila anni, ma la frase di Cicerone è ancora attualissima, e molto probabilmente sta alla base del bisogno della nostra società di simboli, di eroi, di punti di riferimento.
E così un gruppo di “giovani studiosi e attivisti”, come si definiscono sulle pagine web di WikiMafia, chiede «a tutte le cittadine e i cittadini milanesi e agli studenti che vivono e studiano a Milano di firmare e diffondere» una petizione perché il Comune di Milano conceda la cittadinanza onoraria a Nicola Gratteri. Lo sappiamo bene: Milano è, dopo Roma, la città più grande della Calabria. Sono tantissimi i calabresi di prima, seconda o terza generazione che vivono nel capoluogo lombardo. Avere tra loro, anche solo come cittadino onorario, Nicola Gratteri «sarebbe un chiaro segnale alle organizzazioni mafiose presenti in città».
WikiMafia – Libera Enciclopedia sulle Mafie – è nata dieci anni fa «per diffondere conoscenza e consapevolezza sul fenomeno mafioso, poiché non vogliamo rassegnarci al declino culturale, politico e morale del nostro Paese». I suoi componenti hanno deciso di dedicare il tempo libero a questa attività e lo fanno con metodo, oltre che con ottimi risultati.
Per rendere ancora più efficace la diffusione “libera e gratuita” di conoscenza ieri hanno fatto partire la raccolta firma affinché il Consiglio Comunale di Milano «proceda senza indugi alla concessione della cittadinanza onoraria» al Procuratore di Catanzaro. Che è già cittadino onorario di diversi Comuni del milanese: Buccinasco, Cinisello Balsamo, Abbiategrasso, Cassina de’ Pecchi, Cornaredo, Lacchiarella e Pioltello. Cui si aggiungono altre cittadinanze onorarie, come Firenze, Ancona, Capaci, Mattinata nel Gargano, Cecina e Ponsacco in Toscana. Molti meno i Comuni calabresi che hanno fatto la stessa scelta, come Apriliano e Caccuri, cui si aggiunge la recente proposta del sindaco di Catanzaro. Chissà che qualche altro sindaco calabrese non decida di seguire questa scelta.
Intanto torniamo al Nord, nuova patria della ‘ndrangheta, che cerca territori ricchi capaci di garantire guadagni sempre più alti per le tante attività criminali, come è emerso anche dalle ultime indagini di polizia di fine novembre sulla locale di Rho. Con la parte buona della Calabria, per fortuna quella più numerosa, si sono trasferiti anche i clan calabresi.
I giovani che portano avanti, con la petizione, Wikimafia, conoscono bene il procuratore di Catanzaro, che «vive sotto scorta dal 1989, più di 33 anni, conduce una vita blindata, subisce quotidianamente attacchi da certa stampa per le sue inchieste, ciononostante gira l’Italia per diffondere cultura della legalità». Continua il comunicato che spiega l’iniziativa: «La sua bocciatura come procuratore nazionale antimafia l’abbiamo ritenuta un’occasione mancata. Una bocciatura che per altro ha contribuito a isolarlo ulteriormente agli occhi delle ‘ndrine calabresi».
Perché Milano? Certo, perché i giovani che dedicano il proprio tempo libero a far crescere WikiMafia ci vivono. Ma non solo: «Nonostante qui si concentrino le principali famiglie delle varie organizzazioni mafiose, la sinergia tra istituzioni e società civile ha permesso in oltre dieci anni di trasformare radicalmente la cultura cittadina e la sua sensibilità contro il fenomeno mafioso».
«Siamo convinti - spiegano - che non sia sufficiente l’azione di contrasto della sola magistratura per sconfiggere la criminalità organizzata di stampo mafioso, perché il fenomeno affonda le sue radici in un clima culturale che può essere sconfitto solo con un movimento che coinvolga tutti i cittadini e soprattutto le giovani generazioni». Il movimento per coinvolgere le nuove generazioni che abiteranno Milano passa anche dal riconoscimento della cittadinanza onoraria al Procuratore di Milano. Perché è giusto che l’esempio venga dato da chi sta dedicando la vita affinché le leggi vengano rispettate, proprio come scriveva Cicerone. Abbiamo bisogno di buoni cittadini, capaci di contaminare la nostra società in modo positivo.
Purtroppo non posso firmare la petizione – lo farò molto volentieri per la proposta di cittadinanza onoraria a Roma. Ma sono certa che la Calabria buona che vive a Milano, quella di cui andiamo tutti orgogliosi, quella che raccontiamo ogni giorno, saprà rispondere in modo massiccio all’invito di WikiMafia. In un pezzo di quella Milano che firmerà ci siamo anche noi, con le nostre anime che operano lì, con i nostri sacrifici quotidiani, con l’orgoglio e la passione del grande gruppo di cui facciamo parte. Sapere da che parte stare è il primo passo per aiutare noi stessi e la nostra società.