La storia di Giovanni Losardo, ucciso barbaramente a Cetraro il 21 giugno del 1980 per mano della ‘ndrangheta, diventa un film. Il progetto sulla vita del segretario capo della Procura di Paola ha vinto il bando della Calabria Film Commission, ottenendo anche il patrocinio della Commissione Parlamentare Antimafia. La direzione è affidata alla talentuosa regista calabrese Giulia Zanfino, da sempre impegnata tra inchieste giornalistiche e documentari degni di nota.

Il patrocinio del comune di Cetraro

«Nei giorni scorsi ho sentito telefonicamente la regista Giulia Zanfino, esprimendole tutto il mio sostegno e quello dell'amministrazione comunale – sottolinea il sindaco di Cetraro Ermanno Cennamo -. L’ente è intenzionato a patrocinare il progetto, una forma importante di riconoscimento che esprime la nostra simbolica adesione ad un’iniziativa rilevante per la città e il suo territorio».

«Siamo da sempre impegnati in prima linea nella lotta contro la ‘ndrangheta - conclude il primo cittadino - esprimendo apprezzamento per quanti contribuiscano a valorizzare la figura del nostro concittadino Giovanni Losardo, che ha sacrificato la sua vita per difendere il territorio dalla criminalità».

Giulia Zanfino: «Giannino ne sarebbe felice»

Il progetto, dunque, incassa un nuovo sostegno: quello del comune di Cetraro. «Una bella notizia che ci permetterà di programmare le prossime riprese forse proprio nella cittadina Tirrenico cosentina - scrive dalle sue pagine social la regista-. Credo che Giannino ne sarebbe felice. Perché a Cetraro è nato e in quelle terre, prima con le lotte contadine, poi con gli scioperi operai e, infine, con la lotta alla 'ndrangheta, ha manifestato quella connessione sentimentale e quell'humanitas di cui oggi c'è sempre più bisogno».

Chi era Giovanni Losardo

Giovanni Losardo, detto Giannino, era un consigliere comunale di Cetraro, già sindaco e assessore, iscritto al Partito Comunista, nonché segretario capo della Procura della Repubblica di Paola e fervido attivista nella lotta alle 'ndrine locali. Subì un agguato la sera del 21 giugno 1980 mentre stava rientrando a casa dopo una seduta del consiglio comunale e morì il giorno seguente all'ospedale di Paola. Aveva 54 anni. La sua vita fu spezzata da due killer che lo affiancarono in sella a una moto e gli scaricarono addosso quattro colpi di lupara e uno di pistola. Dopo oltre 40anni, il delitto resta ancora oggi impunito.