«Dopo 22 giorni, stanotte alle ore 1:30 abbiamo tagliato il traguardo dopo aver percorso circa 3.000 miglia in mare. Meteo difficile con assenza quasi totale di venti stabili. Altri equipaggi hanno pagato un forte tributo all’oceano. Una vita dispersa in mare, una imbarcazione affondata e decine di ritiri o attracchi con infortuni a bordo. Maui 1 dell’Sail on Maui asd ed il suo equipaggio è arrivato in sicurezza, e lo abbiamo fatto insieme a tutti voi. Grazie per il sostegno ricevuto dagli amici di sempre, conoscenti, soci e sostenitori di Clown 2.0. Grazie al gruppo che da Bologna ha reso possibile il supporto per questa parte del progetto perché senza Lisa Zaniboni, Mattia Maimura, Pinco Pallino, Matilde Galli, Luca Carulli e Maria Venteiglio, questo progetto non si sarebbe potuto realizzare. Insieme a me tanti nuovi amici ed Attilio Rubino, amico sincero, compagno di viaggio eccellente e soprattutto generoso imprenditore bolognese che per primo ha dato il via alla raccolta fondi».

Barba lunga, viso tirato ma sorridente, Gianni Bitonti, calabrese di San Giovanni in Fiore e presidente dell’associazione Clown 2.0 e co-fondatore della Clownsofia al suo arrivo a Santa Lucia nei Caraibi dopo 22 giorni di navigazione nell’Oceano Atlantico, con la partenza dall'isola di Gran Canaria in Spagna per partecipare alla regata internazionale “Arc-Atlantic rally for cruisers”. Una sfida quasi impossibile per il 40enne, nato sui monti della Sila, a San Giovanni in Fiore dove ha frequentato il Liceo Classico prima di intraprendere gli studi universitari a Bologna. Una forte passione per il volontariato che Bitonti trasforma nella nascita dell’Associazione Clown 2.0 nel 2005. Di ritorno da un viaggio in Africa il giovane calabrese scopre la «magia di un Naso Rosso, capace di allontanare, se pur per breve tempo, il dolore. L’idea attuale di clownsofia è il risultato evolutivo dei contributi di decine di volontari che hanno arricchito e modificato il pensiero che oggi caratterizza i Clown 2.0».

Bitonti: «Quello che facciamo per gli altri vivrà in eterno»

«Certamente ho navigato prima di tutto per me stesso, ma l’ho fatto con la consapevolezza che ciò che facciamo per noi stessi muore con noi ma quello che facciamo per gli altri vivrà in eterno. Oggi e domani riposo, procedure di sbarco e recupero dell’equilibrio perché al momento “barcollo ma non mollo” a causa del mal di terra. Grazie, grazie, grazie… a breve vi aggiornerò sulla raccolta fondi e sul loro impiego».

Il progetto

Il progetto “Alisei 2.0 La Sfida Atlantica”, patrocinato dalla Regione Emilia-Romagna, ha rappresentato «l'impresa straordinaria di una persona ordinaria». Una sfida durata 22 giorni, quasi tremila miglia nautiche utilizzando solo le vele, dalla Spagna ai Caraibi attraversando l’Oceano Atlantico, in collaborazione con Cinzia Migani, direttrice di VolaBo - Centro servizi volontariato Bologna, e lo skipper ed istruttore Fiv Patrizio Schifa, armatore del catamarano “Maui1”.


Una sfida portata a termine non senza difficoltà dall’equipaggio sul catamarano “Maui1”, un 13 metri comandato e condotto da Schifa, partito il 24 novembre dall'isola di Gran Canaria, per partecipare alla regata internazionale “Arc-Atlantic rally for cruisers”. Una sfida vinta per un giovane “testardo” e ambizioso che ha voglia di continuare a portare avanti progetti solidali capaci di portare il sorriso nelle corsie degli ospedali.