Roque Pugliese, consigliere della comunità ebraica: «Qui l'umanità delle persone non videro negli ebrei deportati un nemico, ma uomini nella loro semplicità»
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Ha preso il via nel campo di deportazione di Ferramonti di Tarsia la celebrazione della Giornata della Memoria con la deposizione di una Corona di alloro al monumento dedicato agli ex interrnati.
Alla iniziativa partecipano le massime autorità civili e militari. In particolare sono presenti il Prefetto di Cosenza Rosa Maria Padovano, il Questore Giuseppe Cannizzaro, i comandanti provinciali dell'Arma dei carabinieri e della Guardia di finanza, Andrea Mommo e Giuseppe Dell'Anna.
«Avere la possibilità di celebrare questa giornata che deve rimanere viva nel ricordo di tutti e per sempre in un contesto in cui la tragedia è stata effettivamente vissuta è un valore aggiunto – ha detto il Prefetto ai microfoni del nostro network – Qui si è registrata anche la massima espressione della solidarietà: un luogo in cui la gente ha trovato all'interno e nel contesto più prossimo la possibilità di una esistenza vivibile. Quindi una giornata piena di significati in assoluto, ma qui ancora più densa di elementi per allontanare le barbarie che continuano ad infervorare il panorama internazionale. Anche da qui – ha concluso il Prefetto – vogliamo dare un contributo ad un rinsavimento generale».
Nel programma anche il conferimento della medaglia d'argento al merito civile dal parte del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, alla cittadinanza di Tarsia per il sostegno offerto ai prigionieri del campo di internamento e poi la consegna di sei medaglie d’onore ai familiari di deportati nati nella provincia di Cosenza.
«La Calabria si trova con Ferramonti in una contraddizione – ha detto Roque Pugliese, consigliere della comunità ebraica –. Da una parte questo campo è stato costruito in applicazione delle leggi razziste volute dal fascismo. Dall'altra ha registrato l'umanità delle persone che non videro negli ebrei qui riportati un nemico, ma uomini nella loro semplicità. La popolazione più umile fu in grado ci comprendere come quelle leggi razziste non fossero umane. Ecco perché Ferramonti rappresenta un unicum. Forse perché la Calabria era già allora particolarmente ospitale e bella. E però questo fu ugualmente un luogo di applicazione delle leggi razziste e di quel periodo buio rimane un simbolo».
Sulle analogie con l'attualità Roque Pugliese conferma: «L'antisemitismo non è stato mai sopito e d'altra parte il sistema di propaganda e di comunicazione di massa oggi come allora permette la diffusione di concetti in maniera superficiale e senza approfondire la storia. Il nazismo e il fascismo usarono la propaganda e quei concetti attecchirono in milioni di persone. Oggi si registra un analogo fenomeno con i social».