A trent'anni dalle stragi di Palermo, l'unione tra le due realtà è stata sancita da un incontro in cui gli studenti si sono confrontati sui temi della legalità con il procuratore della Dda reggina Lombardo e il giornalista Bongiovanni
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Posare lo sguardo e riflettere su quel profumo di libertà che i giovani emanano e che Paolo Borsellino invocava. È stato questo il tema di un gemellaggio tra il liceo Classico di Locri e l’istituto superiore “Primo Levi” di Torino, due scuole entrate a far parte della rete dei comuni antimafia, a 30 anni dalle stragi di Palermo, nel segno della legalità e dell’impegno della magistratura, delle istituzioni scolastiche e delle nuove generazioni.
A confrontarsi con gli studenti il procuratore della Dda di Reggio Giuseppe Lombardo, e il fondatore della rivista Antimafia Duemila Giorgio Bongiovanni. «Un futuro diverso per questa terra è possibile – ha espresso il magistrato reggino – solo se tutti troviamo la forza di non abbandonarla. Gli esempi positivi ci sono, le risorse non mancano e la ‘ndrangheta si può sconfiggere tutti insieme. Il gemellaggio con Torino è importante anche per i tanti calabresi negli anni si sono spostati in quei territori e che spero un giorno possano tornare a casa».
Secondo il giornalista siciliano, «purtroppo la mafia c’è ancora ed è molto potente e invisibile, lo dimostra la latitanza di Matteo Messina Denaro, il boss corleonese più potente e famoso che non è stato catturato, perché protetto da qualcuno. Abbiamo un giornale che in 20 anni ha costruito tassello dopo tassello qualcosa di importante. Siamo arrivati a 250 mila lettori, numeri significativi per un giornale monografico sui temi della criminalità, vuol dire che la gente vuole leggere le notizie senza manipolazioni».
L’evento è stato realizzato in collaborazione con l’associazione culturale “Falcone e Borsellino” e con il patrocinio dell’Assessorato cultura e Pubblica istruzione del Comune di Locri. «Siamo convinti dell’importanza di gemellarsi per lavorare insieme – ha espresso il dirigente scolastico Concetta Sinicropi - perché soprattutto per contrastare questi fenomeni e per poter offrire ai ragazzi i valori essenziali che vanno a connotare la vita di tutti noi, è fondamentale fare rete».