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Durante l’iniziativa convocata dal presidente Oliverio per presentare il suo report dei primi due anni di governo regionale è stata introdotta una innovazione importante rispetto alla comunicazione politica istituzionale alla quale eravamo abituati.
La fase due di Oliverio: ci saranno novità, ma non chiamatelo rimpasto
Infatti il governatore ha voluto fortemente che ad introdurre la manifestazione fossero alcuni protagonisti delle start-up calabresi in campo economico ed amministrativo. Il primo a prendere la parola, un sindaco, Domenico Gallelli, primo cittadino di Zagarise che ha illustrato il sistema di trattamento dei rifiuti organici presente nel proprio comune, condiviso con la Regione, divenuto un vero e proprio modello nazionale. La prova è anche l’indicazione sulla quale il presidente Mario Oliverio intende indirizzare lo smaltimento dei rifiuti solido urbani di questa regione con l’obiettivo di mantenere l’impegno di eliminare le discariche del territorio. Zagarise ha ideato un modello che ha conquistato il mercato e che ha consentito a quel centro di viaggiare ormai verso la conquista del traguardo del Comune più differenziato del territorio calabrese.
Rocco Colacchio presidente di Calabria di Gusto, ha presentato la prima rete agroalimentare calabrese, nata nel 2015 per sostenere le eccellenze produttive sui principali mercati nazionali ed internazionali; una filiera di aziende che si mettono insieme coniugando capacità produttiva, innovazione tecnologica e promozione del territorio.
Roberto Fazzari, fondatore della start up “Revoilution”, una giovane start up che ha ideato il primo robot in grado di trasformare le olive in olio extravergine appena premuto. Domenico Talia, socio fondatore dello spin-off DotK Lab che realizza soluzioni ad alte prestazioni per l'analisi di Big Data nel settore business utilizzando tecnologie Cloud.
A concludere don Pino De Masi (in foto), che ha parlato della cooperativa di Polistena “Valle del Marro”, nata nel 2004 sui terreni confiscati alla 'ndrangheta. Quasi a voler ricordare che siamo terra di mafia ma che dai beni accumulati dai mafiosi e quindi creati da comportamenti criminali può nascere un’opportunità capace di coniugare intransigente lotta alla ‘ndrangheta e sviluppo economico.