Nel Vibonese le autonomie saranno portate da 32 a 21. «Una riduzione che non servirà a a mitigare la dispersione scolastica, anzi acuirà il fenomeno»
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«Le organizzazioni sindacali Flc-Cgil, Confsal Snals e Gilda Unams si dichiarano contrarie al dimensionamento scolastico ed esprimono netto dissenso al Piano di dimensionamento. Come è noto sin da subito i sindacati hanno espresso un netto no ai tagli. Non si tratta di un dimensionamento ma di un “ridimensionamento” che mira a fare cassa. Pur comprendendo le difficoltà in cui operano i soggetti politici a mettere in atto il nuovo assetto della rete scolastica regionale e provinciale non possiamo non continuare ad esprimere il nostro disappunto. Contrari al dimensionamento scolastico. La situazione socio-economica del vibonese, già disastrata, non può perdere decine o centinaia di posti di lavoro che potrebbero ulteriormente incidere in negativo sulle economie delle famiglie». È quanto scrivono in una nota Pasquale Mancuso (Flc Cgil), Saverio Franzè (Snals) e Saverio Vacatello (Gilda Unams).
«Ci vuole un atto di coraggio e proporre numeri alla mano un “dimensionamento ridimensionato” e numeri più consistenti. D’altronde il Consiglio Regionale, trasversalmente, nella seduta del 20 aprile 2023, - continua la nota - aveva preso un impegno importante e condivisibile deliberando l’impegno ad “…attivarsi in tutte le sedi istituzionali per contrastare le norme nazionali […] inerenti il dimensionamento della rete scolastica, in ragione della valutazione secondo cui: non può essere un obiettivo dello Stato la riduzione del numero delle istituzioni scolastiche, perché in contrasto con i principi di ragionevolezza e di buon andamento dell’amministrazione”. Hanno votato a favore: Forza Italia, Forza Azzurri, Coraggio Italia, Fratelli d’Italia, Lega Salvini, Unione di Centro, Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, gruppo Misto».
Il responsabile della Flc Cgil Pasquale Mancuso in linea con la sua segreteria nazionale che ha impugnato davanti al TAR Lazio il regolamento attuativo delle disposizioni sul dimensionamento parla «di un’operazione sbagliata e in contrasto con le stesse priorità evidenziate dal PNRR circa il miglioramento dei processi formativi, di lotta alla dispersione e di sostegno alle aree in cui si registra maggiore sofferenza. La riorganizzazione della rete scolastica può e deve essere affrontata in modo diverso: le dimensioni delle scuole non devono superare i 900 alunni, le specificità territoriali e di indirizzo vanno salvaguardate, il tempo scuola e il personale vanno rafforzati, le aree interne vanno tutelate».
Saverio Franzé - segretario provinciale dello Snals - punta il dito sull’annosa piaga della dispersione scolastica: «La Calabria, che è la regione con il maggior abbandono scolastico d’Europa, dove la gran parte dei 409 comuni si stanno spopolando, deve fare i conti con una riduzione drastica delle autonomie. Nella provincia di Vibo Valentia saranno ridotte a 21 da 32. La riduzione delle autonomie sicuramente non servirà a ridurre la dispersione scolastica. Tutt’altro, acuirà tale fenomeno. La Scuola, come ha scritto Pietro Calamandrei, è "…organo centrale della democrazia, perché serve a formare la futura classe dirigente, non solo quella politica...ma anche quella nel senso culturale e tecnico"».
Cosa farà il presidente della Provincia di Vibo Corrado L’Andolina dopo la richiesta esplicita del sindaco di Vibo Valentia, Maria Limardo, che senza alcuna esitazione ha chiesto più autonomie per Vibo città e anche per l’ambito Provinciale? Andrà avanti con la sua proposta o ascolterà il primo cittadino cosi come ha fatto con altri sindaci? Questa domanda se l’è posta il responsabile territoriale delle Gilda Unams Antonio Vacatello che ha aggiunto: «Non mi discosto da quanto già detto al tavolo nei due incontri avvenuti nei locali della Provincia con il presidente: ascolti tutte le istanze che vengono dal Territorio, poi faccia sintesi ma segua le Linee guida, trovando il coraggio di proporre alla Regione più autonomie. Siamo per la difesa dei posti di lavoro e per il buon funzionamento delle Istituzioni scolastiche, affinché possano svolgere appieno la loro missione educativa. Coraggio presidente, elabori una proposta fuori dai parametri, lanci la palla alla Regione che dovrà assumere la responsabilità della decisione finale».