VIDEO | Si tratta di un rito antico, unico nel suo genere caratterizzato da una processione di abeti portati a spalla dai fedeli e illuminati da cinquemila lumini realizzati dai giovani del posto
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Anche quest'anno il borgo di Davoli ha rinnovato l'antica e suggestiva tradizione della Naca. Nella notte del Venerdì santo si è riaccesa la speranza con gli abeti, una cinquantina, portati a spalla dai fedeli, grandi e piccoli, per devozione o penitenza, e illuminati da cinquemila lumini realizzati artigianalmente dai giovani del luogo per accompagnare la culla di Gesù. Una processione come di consueto aperta dai bambini, che ha richiamato come sempre nel centro catanzarese fedeli provenienti da tutta la Calabria animati da un forte sentimento religioso ma anche incuriositi da un rito unico nel suo genere.
«Un momento di raccoglimento di tutta la comunità»
«Questa processione si tramanda ormai da tanti e tanti anni risalente alla fine del '600 e inizi '700 – ha spiegato il primo cittadino Giuseppe Papaleo -. È una processione che ha un grande risalto non solo nella nostra regione ma ormai ha assunto una certa notorietà a livello internazionale. Per ciascun cittadino c'è dietro un significato legato a questo rito, per me è come una fonte di vita, di rinascita, di speranza. C'è uno stretto connubio tra quella che è una processione religiosa e un rito se vogliamo civile e questo connubio un risultato spettacolare per il nostro paese. E questo credo debba inorgoglire tutti e rappresenta un momento di raccoglimento di tutta la comunità. Un ringraziamento speciale va ai ragazzi di Davoli che da fine dicembre lavorano per preparare i lumini, si interessano per il taglio degli abeti, forniti da una società di Serra San Bruno, quindi tutto il lavoro che c'è dietro è importante e quindi la comunità ma soprattutto noi come istituzioni dobbiamo dire grazie e fare un plauso a questi ragazzi che con il loro impegno e la loro passione consentono di portare avanti questa bella tradizione che raccoglie tanta gente».
Un messaggio di speranza
«In questa notte mandiamo un messaggio di speranza, di devozione e di amore da parte del popolo di Davoli, ma non solo, cercando di trasmettere con semplicità l'amore per Cristo Signore – ha commentato il parroco don Nicola Coppoletta -. La devozione popolare nasce proprio da questo: i fedeli sono consapevoli di essere peccatori ma allo stesso tempo vogliono essere partecipi dei riti cristiani e manifestare quest'amore nei confronti di Gesù. Questa processione è suggestiva proprio perchè vediamo tutti partecipare, dal più piccolo al più anziano, con l'intento di trasmettere a tutti il messaggio della speranza».