Il cuoco, che da anni promuove la cucina reggina in Italia e all’estero, ha avviato un’iniziativa che mira a offrire un’opportunità lavorativa ai giovani africani. Ha incontrato il presidente della Repubblica e inaugurato un panificio
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Lo chef Filippo Cogliandro in Gambia
Da Montecarlo, alla corte del Principe Alberto di Monaco, fino alle terre lontane e povere del Gambia. Questo è il percorso straordinario di Filippo Cogliandro, chef reggino che, dopo essere stato scelto per portare la cucina calabrese al cospetto di una delle figure più prestigiose al mondo, ha deciso di dedicarsi a un progetto filantropico, in una delle terre più bisognose del pianeta. Un sogno che nasce dal cuore e dalla volontà di dare un futuro migliore ai giovani del Gambia, paese agricolo ma privo di strumenti adeguati per trasformare le sue risorse.
Lo chef Cogliandro, che da anni promuove la cucina reggina in Italia e all’estero, ha avviato un’iniziativa unica che mira a offrire formazione e lavoro ai giovani gambiani. Dopo aver dato impiego a immigrati gambiani in Italia, oggi chef della sua rinomata cucina a L’Accademia Gourmet, Cogliandro ha deciso di rispondere all’emergenza sociale ed economica del Gambia. Il suo progetto prevede la creazione di un laboratorio di cucina, che oggi, dopo tanto lavoro e anni di raccolte fondi personali e non, ha visto la realizzazione del suo primo step: l’apertura, a Kunkujang Keitaya, di un panificio, che offre già opportunità di lavoro a due giovani locali.
Per realizzare questa iniziativa, lo chef ha donato la cucina del suo ristorante “L’Accademia Gourmet”, che è stata sostituita grazie al bando “Reggio Turistica”, promosso dal Comune di Reggio Calabria. Con una spesa personale di circa 14mila euro, Cogliandro ha spedito tutti gli strumenti necessari, tra cui forno, fuochi, piani da lavoro, abbattitore, congelatori, piastra e impastatrice, per avviare la produzione di pane in
Gambia. Il panificio è ora operativo, e lo stesso chef, durante le sue ferie, si è recato personalmente in Gambia per insegnare ai giovani locali le tecniche di panificazione, trasmettendo loro le sue competenze.
Il progetto non si ferma al panificio: la seconda fase prevede l’apertura di un laboratorio di cucina, con l’obiettivo di formare professionisti del settore alimentare. Il ricavato della produzione verrà reinvestito nell’espansione del progetto, al fine di formare sempre più giovani e offrire loro un’opportunità concreta di lavoro. Il laboratorio è ospitato in un immobile di proprietà di Sanatey Debasey, che ha offerto gratuitamente lo spazio, restaurato appositamente per ospitare la struttura. Il panificio è oggi realtà con un investimento che ha incluso lavori di ristrutturazione (circa 4 mila euro) e la spedizione della cucina (9 mila euro, comprensivi del costo del container e delle spese di viaggio e alloggio per Cogliandro e Dibassey).
Il progetto è stato anche sostenuto da eventi nazionali. Cogliandro ha, infatti devoluto la sua retribuzione a favore del fondo per la donazione.
Il viaggio in Africa, insieme allo chef Abdou Dibassey, è stato inoltre occasione per un nuovo incontro con i vertici governativi locali. Chef Cogliandro ha avuto un cordiale incontro con l’Ambasciatore Lang Yabou, segretario permanente del Ministero degli Affari Esteri, della cooperazione internazionale e dei Gambiani all’estero, consolidando ulteriormente il legame, già instaurato l’anno precedente con l’incontro col Presidente della Repubblica Adama Barrow. Il Governo ha mostrato grande disponibilità a supportare l’;iniziativa, con l’obiettivo di instaurare un contatto istituzionale per la nascita di un Consolato Onorario del Gambia a Reggio Calabria.
«Il Gambia – spiega Filippo Cogliandro - è un paese ricco di risorse naturali, ma manca di strumenti adeguati per trasformare le sue materie prime. Molti prodotti agricoli, infatti, vengono esportati e successivamente reimportati sotto forma di beni trasformati, con un notevole aumento dei costi. Il laboratorio di cucina e panificazione rappresenta una risposta concreta a questa problematica, fornendo le competenze e gli strumenti necessari per avviare una vera e propria filiera produttiva locale».
Il progetto di Cogliandro non solo offre un’opportunità di lavoro e formazione, ma vuole anche essere un segno di speranza per una terra che merita un futuro migliore. Grazie alla solidarietà e all’impegno dello chef, il sogno di un laboratorio che fornisce non solo pane ma anche futuro, sta diventando realtà. Filippo Cogliandro, con il suo cuore generoso e il suo spirito imprenditoriale, continua a scrivere una storia di successo, non solo culinario, ma soprattutto umano.