VIDEO | Il sindacato chiede che i braccianti stranieri siano dotati di permessi provvisori che permettano loro di avere un'adeguata copertura sanitaria: «Nei mesi scorsi in tanti si sono contagiati ma non avendo documenti non hanno avuto accesso all'assistenza» (ASCOLTA L'AUDIO)
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L’emergenza Covid non ha risparmiato i braccianti stranieri che in provincia di Reggio Calabria soffrono una condizione disumana che li costringe a vivere ai margini della società e per loro nessun intervento è stato strutturato. Proprio per questo l’Usb continua a rivendicare i diritti dei migranti che, privi di documentazione, sono tagliati fuori anche durante l’emergenza sanitaria. Per loro niente vaccini e niente cure.
«Purtroppo le situazioni sono peggiorate – conferma Ruggiero Marra dell’Usb di Reggio Calabria –, il Covid è entrato dentro i campi dove questi lavoratori si spaccano la schiena per pochi euro l’ora per portare il cibo nelle nostre tavole e tanti di loro a causa della mancanza di documenti non hanno potuto avere neppure una copertura sanitaria perchè non avendo il permesso di soggiorno non possono avere neanche la tessera sanitaria. Quello che noi abbiamo chiesto in questi mesi è di dare la possibilità a tutti di accedere alle cure».
La richiesta è chiara: dotarli di permessi provvisori con carattere emergenziale per tutelare i braccianti che prima ancora di essere tali sono persone che di fronte al Covid sono disarmate e impotenti. «Il Covid è scoppiato prepotentemente dentro i campi – ha confermato Marra – tantissime persone erano positive al Covid e non avevano neanche la possibilità di accedere all’acqua potabile e tantomeno alle cure. Le istituzioni devono dare delle risposte e lo devono a coloro che sono lavoratori ma prima di tutto persone e non possono essere abbandonate e costrette a vivere ai margini della società».
E le promesse fatte dal Governo si sono infrante a spese degli stessi migranti. «Abbiamo chiesto la regolarizzazione per tutti per motivi sanitari e non è stato fatto – ci ha spiegato Yacouba Saganogo dell’Usb Abruzzo –, la sanatoria è stato un fallimento perché in 200 mila hanno fatto la richiestapagando il Governo e ancora non sono stati convocati. Chiediamo solo giustizia e la regolarizzazione dei migranti che vivono in questo paese».