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COSENZA - Il blocco del turn-over ha paralizzato l’intero sistema sanitario calabrese. Non solo Vibo Valentia ma anche Cosenza è in ginocchio. Mancano i medici ed il livello minimo di assistenza è solo un miraggio. Per scongiurare la paralisi e garantire il diritto alla salute il sindaco, Mario Occhiuto, emana un’ordinanza urgente che ordina «alla Direzione Generale dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza di provvedere immediatamente, nelle more ed anche in assenza del superamento del temporaneo blocco del turn-over, all’ulteriore prosieguo dell’avviato procedimento per il reclutamento di 4 unità di personale medico per il Pronto Soccorso e 3 unità di personale medico per l’Uoc di Anestesia e Rianimazione». Occhiuto lo ha spiegato convocando in Comune una conferenza stampa alla presenza del management sanitario e di numerosi medici: «In questi ultimi mesi abbiamo avuto diversi incontri con i medici e con i dirigenti sanitari oltre che con il Prefetto che ha dimostrato una sensibile attenzione alla vicenda – ha esordito il Sindaco nel salone di rappresentanza – ma le situazioni di emergenza nonostante le riunioni e i proclami perdurano tuttora, registrando addirittura un’intensificazione nella stagione in corso. Ho quindi fatto una cosa strana, se volete, emettendo un’ordinanza in cui si ordina di assumere dei medici attraverso i poteri che la legge mi dà come massima autorità sanitaria presente sul territorio. Il senso qual è? Non è più possibile doverci muovere sempre in emergenza. Ci muoviamo in emergenza per i rifiuti, i trasporti, per la sanità. La provincia di Cosenza nella ripartizione complessiva della spesa sanitaria ha somme inferiori rispetto alle altre province. Ne ho chiesto spesso conto e nessuno mi ha saputo rispondere perchè». «L’ordinanza – ha aggiunto – è un fatto limitato che non dissolve la crisi della sanità sul territorio. Io interpreto la politica in questa maniera: a favore del bene collettivo, favorendo ciò che è assolutamente necessario. Il mio atto mira a scuotere le coscienze e ad evitare dei rischi ai cittadini».