Il primo a smentire la sua partecipazione è stato il rettore Crisci. Il 25 maggio sarà impegnato in una concomitante iniziativa a Matera. Per lui una vera fortuna poter disertare il seminario dal titolo “Stati Uniti e Corea del Nord – Rischio di un nuovo conflitto mondiale” promossa all’Università della Calabria dall’associazione “Democrazia Culturale”, senza essere costretto ad accampare una scusa.

Perché la presenza del senatore Antonio Razzi tra i relatori, nella sua qualità di segretario della Commissione Affari Esteri di Palazzo Madama, imbarazza terribilmente i rappresentanti della comunità scientifica.

 

Si sono rapidamente defilati sia Francesco Raniolo, direttore del dipartimento di Scienze politiche e sociali dell'Unical, sia il professor Walter Greco, uno dei docenti indicati tra i relatori. Da registrare poi le parole di biasimo espresse dal coordinamento provinciale di Articolo Uno – Movimento Democratico e Progressista. Il partito fondato da Roberto Speranza parla di iniziativa anti-formativa, anti-scientifica e dunque anti-accademica.

 

Nicola Feraudo, rappresentante degli studenti di giurisprudenza, tra gli organizzatori dell’appuntamento, si difende: «Non lo abbiamo invitato direttamente, in verità è lui che si è offerto di venire a dire la sua sull’argomento» dice, forse senza rendersi conto che la pezza è peggiore del buco.

 

Qualche sospetto sulla opportunità di accogliere il senatore Razzi in un contesto accademico, gli sarà probabilmente venuto quando, una volta diffusa la locandina sui social, tutti, ma proprio tutti gli addetti ai lavori, erano convinti di essersi imbattuti in una bufala. Ad ogni modo l’appuntamento è confermato nell’aula seminari al piano terra del cubo 0b. Sempre che fino a giovedì non si registrino altre defezioni.

 

Salvatore Bruno