La Regione Calabria prova a convincere Trenitalia a munire dei servizi essenziali la fascia jonica. Si potrebbe sintetizzare così la riunione di venerdì al Ministero dei Trasporti. Da un lato i rappresentanti di Palazzo Campanella, dall’altro quelli dell'azienda che gestisce la rete ferroviaria italiana.

 

La delegazione, guidata dal dirigente generale Antonio Parente e dall'assessore alle Infrastrutture della Regione Calabria Roberto Musmanno e completata dal dirigente ministeriale Alessandro Violi e dal dirigente del settore trasporti regionale Giuseppe Pavone, ha richiesto che Trenitalia fornisca almeno un altro collegamento giornaliero sulla linea che va da Reggio Calabria a Taranto, un treno di lunga percorrenza che, nei piani dei dirigenti regionali, potrebbe proseguire fino a Bari, lasciando la stazione di Reggio nelle prime ore della mattina e ritornandovi nella tarda serata dopo essere ripartito dalla stazione del porto pugliese attorno alle 14.

 

«Si torna finalmente a parlare anche a livello nazionale di sviluppo dei servizi ferroviari sulla linea jonica e non di tagli. Desidero ringraziare, a nome del presidente Mario Oliverio e dell'intera Giunta Regionale, il Ministro Delrio per il personale impegno assunto a favore del potenziamento dei collegamenti ferroviari del servizio statale sulla linea jonica - ha affermato l’assessore Musmanno -. Questo impegno rende concreta la prospettiva di vedere la seconda coppia di treni lungo la linea Jonica attivata già entro il prossimo 10 dicembre, come prospettato durante la riunione di oggi».

 

L’obiettivo, però, non è soltanto quello di collegare tre città tra le principali del Sud, ma anche quello di garantire agli abitanti dello Jonio calabrese almeno una corsa in più al giorno su una linea fondamentale per un territorio completamente abbandonato in questi anni di taglio delle corse e di investimenti sul territorio. Una situazione che ha scatenato la rabbia dei cittadini che, nel corso degli ultimi due anni, hanno inscenato proteste e occupazioni per chiedere che venga ripristinato il proprio diritto alla mobilità.

Francesco Creazzo