L’esponente pentastellata si rivolge al titolare del dicastero Istruzione: «Studenti già alle prese con l’isolamento della loro comunità dopo il crollo del ponte. Questo provvedimento potrebbe portare ulteriore spopolamento»
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«Il ministro al Miur Valditara adotti le opportune iniziative per scongiurare la soppressione della classe prima dell'Ipsia di Longobucco». Lo chiede in un'interpellanza al ministero dell'istruzione e del merito, la vicecapogruppo M5s alla Camera Vittoria Baldino. In particolare la pentastellata evidenzia la necessità di garantire «il diritto all'istruzione degli studenti longobucchesi oggi coinvolti in un isolamento di fatto della loro comunità (a causa del crollo del ponte lungo la Sila-Mare), scongiurando al tempo stesso lo spopolamento del centro abitato, già soggetto al fenomeno del calo demografico, oppure l'abbandono scolastico determinante un'ulteriore diminuzione degli studenti».
E ancora: «Nei giorni scorsi è arrivata una comunicazione ai genitori degli alunni iscritti alla classe prima dell'Ipsia di Longobucco - aggiunge Baldino - perché iscrivano i propri figli presso altre istituzioni scolastiche della provincia. Una comunicazione da addebitarsi ad una nota ricevuta dall'istituto professionale longobucchese dall'ufficio scolastico provinciale di Cosenza che non avrebbe concesso l'autorizzazione per la classe prima per l'anno scolastico 2023/2024 in ragione dell'esigua quantità degli studenti iscritti».
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Per la parlamentare sono diverse le ragioni che motivano la richiesta al ministero: «Da un lato - sostiene - va considerato che l'istituto è situato in un comune montano, dall'altro che la classe prima risulta composta tra gli altri da due studenti con forte disabilità motoria. Da sé questi due elementi sono ragione di deroga alla normativa che fissa il numero minimo di studenti per classe. Ma a tanto va aggiunto l'isolamento in cui nelle ultime settimane e senza prospettive di tempo è sprofondata la comunità longobucchese per effetto del crollo del viadotto Ortiano 2, sulla Sila mare, e per l'estrema pericolosità dell'unica strada alternativa ora percorribile». «La chiusura della classe - sottolinea Baldino - potrebbe determinare ulteriore causa di spopolamento di uno dei più antichi centri calabresi o ragione di abbandono scolastico. Questo in una regione che già segna un tasso di abbandono scolastico ben oltre la media nazionale. Serve pertanto un intervento ministeriale che garantisca il diritto costituzionale all'istruzione».