La solenne cerimonia è in programma il prossimo 3 ottobre nella Basilica dell'Immacolata di Catanzaro e sarà presieduta dal cardinale Marcello Semeraro
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Il prossimo 3 ottobre nella Basilica dell'Immacolata di Catanzaro saranno ufficialmente proclamate beate Nuccia Tolomeo e Mariantonia Samà. A renderlo noto è stato oggi, in una conferenza stampa, l'arcivescovo metropolita di Catanzaro-Squillace, Vincenzo Bertolone. La celebrazione di beatificazione sarà presieduta dal cardinale Marcello Semeraro, Prefetto della Congregazione delle cause dei santi: Nuccia Tolomeo e Mariantonia Samà sono in assolute le prime due beate dell'arcidiocesi. Nel corso della conferenza stampa sono state ripercorse le tappe che hanno portato alla conclusione del processo di beatificazione della Tolomeo e della Samà, accomunate da molti tratti: entrambe costrette in un letto per quasi l'intera loro esistenza per problemi neurologici, entrambe colpite da una profonda sofferenza trasformata in atto di amore e di fede, entrambe animate da grande umanità e spiritualità.
Chi erano Nuccia Tolomeo e Mariantonia Samà
Nuccia Tolomeo (1936-1997) era di Catanzaro, Mariantonia Samà (1875-1953) era di Sant'Andrea Jonio (Catanzaro): alla Tolomeo è stato attribuito il miracolo di una complicatissima gravidanza extrauterina portata a compimento per sua intercessione, alla Samà il miracolo della guarigione da una gravissima forma di artrosi di una sua compaesana che non riusciva più ad assistere il fratello disabile.
La beatificazione
«Il messaggio vero che deve arrivare dalle beatificazioni di Nuccia Tolomeo e Mariantonia Samà parte dalla domanda: qual è la volontà di Dio sulla mia persona? Chi risponde a questa domanda anche in situazioni fisiche difficilissime e la esegue diventa un dono prezioso per sé e per gli altri. Questo - ha spiegato l'arcivescovo di Catanzaro-Squillace - avviene nello sforzo quotidiano di conformare la propria volontà al divino volere, in unione con le sofferenze di Cristo, in un quotidiano ed esatto adempimento dei doveri del proprio stato, accettandolo, sorridendo, ringraziando sempre il Signore: nei casi di Nuccia Tolomeo e Mariantonia Samà era la sofferenza, il loro letto era diventato un altare, una sede di elevazione spirituale. Attorno a loro si spargeva il profumo della santità». Alla conferenza stampa hanno partecipato anche padre Pasquale Pitari, postulatore diocesano delle due cause di beatificazione, e don Francesco Palaia, parroco di Sant'Andrea Jonio.