La struttura realizzata dagli operatori del Sai è stata inaugurata ieri. Il sindaco Rizzo: «Invitiamo tutti a venire e cibarsi di quello che trovano qui perché solo leggendo si diventa liberi»
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Inaugurata a Cerzeto la "Casa dei sogni e della speranza". Si tratta di una "casa" costruita dagli operatori del Sistema accoglienza integrazione e dai rifugiati ospitati a Cerzeto.
«È una casa - ha spiegato il sindaco di Cerzeto, Giuseppe Rizzo - piena di libri per i ragazzi. Una casa per un mondo migliore perché i libri danno libertà, fanno sognare, e aprono la mente. Solo leggendo, acculturandosi si diventa liberi, perciò invitiamo tutti i ragazzi a venire qui ad aprire il frigorifero e cibarsi dei libri che potranno portare anche casa e, una volta letti, riportare indietro o portare nuovi libri da mettere a disposizione degli altri ragazzi. Mi auguro che questi frigoriferi siano sempre vuoti e noi come amministrazione ci impegneremo sempre a riempirli».
L'inaugurazione della "Casa dei sogni e della speranza" è avvenuta ieri sera nel corso della serata conclusiva della XII edizione del Festival delle Migrazioni, iniziativa itinerante organizzata dall'associazione "Don Vincenzo Matrangolo", presieduta da Giovanni Manoccio, in tutti i paesi dove l'associazione gestisce i progetti Sai.
«Per noi - ha sottolineato Rizzo parlando degli ospiti del Sai - i nostri ospiti rappresentano una bellezza di sapere, di integrazione, di condivisone, ma soprattutto di conoscenza. Oramai Cerzeto, dopo 10 anni di progetti tesi all'accoglienza, senza i suoi ospiti non sarebbe più Cerzeto. Abbiamo circa 60 ospiti, e con i progetti di accoglienza abbiamo dato lavoro a 18 nostri ragazzi, tutti specializzati nel loro lavoro. Anche questo è un risultato importante».