Un bimbo di sei mesi viene accostato alla statua della Vergine per affidarlo simbolicamente alla sua protezione. Mentre una donna, per rispettare un voto, decide di seguire la processione scalza: chiede la guarigione del figlio e si affida alla Madonna della Consolazione. Sotto l'arco i portatori della confraternita del Rosario e dell'Immacolata attendono l'arrivo di San Giovanni che annuncerà la resurrezione di Cristo. La corsa dei fedeli, l'incontro tra la Vergine e il Cristo, l'urlo di giubilo della folla e il velo nero che viene tirato via. È la ‘Ncrinata di Dasà.

Di buon auspicio anche quest'anno «Quando avviene l'incontro, la ‘Ncrinata, noi diciamo “catta bona” (è caduta bene) e ci liberiamo di tutte le preoccupazione e le tensioni di un anno», dice tra le lacrime il sindaco, Raffaele Scaturchio, che parla di emozione indescrivibile. Felicità e commozione, la stessa che prova anche il parroco don Bernardino Comerci: «Questo grido di gioia e di dolore che parte dal profondo è il dolore umano che si eleva a Dio. E il Signore esaudisce le preghiere di tutti», conclude il prete.

Migliaia di persone provenienti dai paesi vicini ma anche tantissimi emigrati giunti a Dasà per assistere all'antica processione che ogni anno si rinnova. Simbolo della rinascita, della ripartenza. La banda di Borgia accompagna il corteo che si dirige in chiesa, qui per voto i neonati verranno spogliati e i vestiti donati. Un gesto di buon auspicio, di profonda fede a quella Madonnina che protegge la comunità del Vibonese. Ci sono tantissimi giovani vestiti a festa, molti provengono dall'Australia, ma anche dalla Francia, figli e nipoti di emigrati che hanno sentito forte il richiamo delle radici.

Il comitato organizzatore festeggia la buona riuscita di un evento che viene preparato tutto l'anno e che da secoli si compie il martedì dopo la Santa Pasqua.