Un parterre d’eccezione quello presente all’avvio della prima giornata di studi e d’approfondimento dedicato al delicato tema dei diritti umani. Lo stesso ministro degli Esteri, Angelino Alfano, ha infatti tenuto a battesimo il convegno organizzato a Catanzaro dall’Istituto superiore di scienze sociali e penalistiche presieduto dall’avvocato Nunzio Raimondi e dal docente universitari Massimo La Torre che si dispiegherà in due giornate dense di dibattiti e tavole rotonde a cui parteciperanno illustri studiosi di calibro internazionale. A congratularsi con il noto penalista per la meritoria iniziativa tesa ad approfondire un tema di stringente attualità anche il presidente del comitato interministeriale per i diritti umani, Fabrizio Petri, il quale si è augurato che questa possa essere la prima tappa di un percorso volto alla promozione e allo sviluppo dei diritti umani. All’iniziativa non hanno fatto mancare la loro presenza i due senatori in quota Ap Antonio Gentile e Piero Aiello oltre al consigliere regionale Sinibaldo Esposito. Presente inoltre il rettore dell'università Magna Grecia di Catanzaro, ALdo Quattrone, l'arcivescovo e presidente della Conferenza episcopale calabrese, Vincenzo Bertolone e il procuratore generale Raffaele Mazzotta.

 

La serata conclusasi con una cena di gala in villa Margherita è stata densa di spunti di riflessione. C’è chi come il sindaco Sergio Abramo ha voluto soffermarsi sulla vocazione tipicamente calabrese all’accoglienza portando ad esempio la storia del giovane Widraou Aruna giunto a Catanzaro in pessime condizioni di salute dopo aver subito le torture degli scafisti durante la traversata in mare e oggetto di mille attenzioni da parte delle istituzioni oltreché dai sanitari dell’ospedale Pugliese, chi invece come il presidente della Provincia Enzo Bruno ha chiarito come sia necessario ricavare da un periodo crisi indicazioni costruttive per il futuro. A delineare i contorni del tema da dibattere ci ha pensato invece il docente universitario Massimo La Torre che ha chiarito l’importanza di affrontare la questione dei diritti umani in un contesto storico in cui tolleranza e convivenza civile sono sempre più spesso messe in discussioni dalla loro violazione sistematica.

 

Un appello al ministro degli Esteri Angelino Alfano è stato poi lanciato dal presidente della Regione Mario Oliverio. Il governatore non ha mancato di sottolineare come terre come la Calabria e la Sicilia siano messe a dura prova dai continui flussi migratori chiedendo quindi che la politica meramente ragionieristica imperniata sulla quantificazione del numero dei migranti e delle risorse sia sostituita da una più interessata alla garanzia dei diritti. “L’Europa vince o perde – ha chiarito Oliverio – la sfida della civiltà proprio su questo terreno. Dobbiamo essere in grado di aiutare fattivamente queste popolazioni nelle terre da cui fuggono”.

 

Al ministro degli Esteri Angelino Alfano è toccato chiudere la prima giornata di convegno esprimendo la sua visione di una nazione, l’Italia, in perfetto equilibrio tra esigenze di sicurezza e vocazione all’accoglienza e alla solidarietà. “La sfida alla sicurezza che ci siamo posti è quella di riuscire a separare chi prega da chi prende in ostaggio la religione per giustificare stragi che nessun Dio potrebbe mai giustificare. Bisogna fare di più – ha aggiunto – sotto il profilo dell’educazione diffondendo messaggi volti al rafforzamento dell’acquisizione della consapevolezza dei propri diritti. Ma vi è un’altra sfida parimenti importanti che è quella della gestione dei flussi migratori che rappresentano ancora oggi un cantiere in mare. L’Italia può a ben ragione dire di essere dalla parte giusta della storia. Stiamo restituendo all’Europa dignità salvando esseri umani in mare senza però pregiudicare la sicurezza nazionale. È certo che è necessario superare l’approccio emergenziale adottato negli ultimi anni dagli stati Europei che hanno assegnato all’Italia il compito di guardiana dei confini, visione politicamente scorretta e giuridicamente controversa”.

 

Luana Costa