Ricordo nel 2007, quando l’allora governatore della Calabria, Agazio Loiero, affidò a Oliviero Toscani, il compito della realizzazione di uno spot pubblicitario per la rinascita della nostra Calabria. All’epoca suscitò molte polemiche. Molte delle fotografie, che ritraevano ragazzi calabresi, erano accompagnate da varie didascalie come: “Terroni? Si siamo calabresi”, “Ultimi della classe? Si siamo calabresi”, “Inaffidabili? Si siamo calabresi”, “Malavitosi? Si siamo calabresi”.


Alla domanda di un giornalista: «Oliviero Toscani, grande fotografo famoso, come nasce l’idea di questa campagna di comunicazione?», lui rispose: «Ma non è un’idea, io non ho idee, sono creativo, quelli che hanno idee fanno grandi danni. Quando io giro il mondo come italiano sono esattamente come i calabresi in Italia. Se mi dicono: “Italiano mafioso” io mi metto a ridere, o quando mi accusano di questi stereotipi italiani “è inaffidabile”, rido, perché è tipico: l’italiano nel mondo è inaffidabile, esattamente come il calabrese lo è per l’Italia. Voi calabresi siete una palestra di esercizio per noi italiani, cosi sfoghiamo su di voi quello che noi siamo per il resto del mondo, voi siete il nostro materasso dello stereotipo imbecille italiano. Quindi, quando quello che noi diciamo a voi calabresi, lo dicono a me, italiano nel mondo, io mi metto a ridere. Ho fatto esattamente quello che io farei e faccio quando vengo accusato di queste cose».

 

Toscani rifiuta la foto con uno studente: «Potresti essere un mafioso»

 

Dovremmo dunque ridere della sua provocazione? La vera Fotografia non è uno scherzo. Se Oliviero Toscani ha usato l’ironia o l’equivoco provocatorio per far parlare di sè e della mostra in Calabria, allora ha veramente sbagliato.


In Calabria esiste il fenomeno mafia e non c’è bisogno che Toscani, essendo un fotografo e personaggio famoso, lo faccia ricordare a tutta l’Italia. Molti non sanno che Oliviero Toscani è un fotografo che mira soprattutto alla provocazione attraverso le sue immagini. È lecito quindi porsi la domanda se sia trattato davvero di un equivoco o piuttosto di una trovata provocatoria per farsi ulteriore pubblicità.


Io essendo un fotografo calabrese, che ama la sua terra, allo studente Vittorio Sibiriu, che ha subito l’umiliazione del rifiuto di avere una fotografia con Toscani, propongo di girare insieme la Calabria e di fotografare i calabresi, per poi realizzare una mostra fotografica dal titolo "La razza calabrese".


Questa sarà la risposta alla sua provocazione, perché noi fotografi non abbiamo bisogno di parlare per far parlare di noi, la vera fotografia parla da sola. Attraverso le nostre fotografie, e non con le parole, faremo parlare e daremo dignità ai calabresi, ma soprattutto faremo conoscere ad Oliviero Toscani la vera Calabria.


Saverio Caracciolo Fotoreporter