Per il 60% dei calabresi la qualità della vita a queste latitudini non è affatto male. Il dato, che per certi versi sconfessa alcuni luoghi comuni sulla Calabria. È contenuto nel sondaggio realizzato dalla Emg Different, una delle più note società di rilevazione. L’azienda opera periodicamente alcune rilevazioni per tastare il polso dell'opinione pubblica su determinati temi e in riferimento anche a specifici territori. Nel periodo che va dal 26 aprile al 2 maggio, Emg ha intervistato 6532 calabresi, ovviamente maggiorenni, per capire la percezione della qualità della vita e la fiducia nei leader politici calabresi. Le due cose sono strettamente collegate come dice Fabrizio Masia, amministratore delegato di Emg e volto noto delle tv nazionali, perché la qualità della vita dipende molto dalle politiche pubbliche che si riescono a mettere in campo.

Dicevamo del dato sulla qualità della vita che apparentemente può sorprendere. Ad esempio curiosando nei dettagli del sondaggio emerge che i più soddisfatti sono i crotonesi (il 33% dà un voto fra 8 e 10 e il 35% fra 6 e 7), seguono i catanzaresi (31% dà un voto fra 8 e 10), poi i vibonesi (28%), i cosentini (25%) e ultimi sono i reggini con il solo 18% che dà un voto fra 8 e 10 alla qualità della vita in città. Numeri che stupiscono se pensiamo alle periodiche graduatorie sulla qualità della vita che relegano Crotone molto spesso agli ultimi posti in Italia.

«Questo dato è particolarmente interessante  - ci spiega Masia - perché fa riferimento alla qualità della vita percepita dai cittadini. Non si basa quindi su parametri fissi come avviene nelle statistiche in cui viene presa in considerazione la dotazione infrastrutturale piuttosto che la presenza di servizi sociali. Evidentemente nonostante alcune carenze croniche i calabresi sono contenti di vivere dove vivono per una quotidianità più slow rispetto alle grandi città, per la presenza di una rete di relazioni più fitta e consolidata, per la presenza di una comunità che altrove è difficile costruire. Questo dovrebbe fare da pungolo ai decisori politici e spingerli a mettere a terra azioni più incisive che possano far aumentare questa percezione».

Qui veniamo all’altro aspetto del sondaggio, quello della fiducia e conoscenza nei leader politici. Diciamo subito che Roberto Occhiuto giganteggia in questo sondaggio sia sotto il profilo della conoscenza (l’88% degli intervistati) sia di fiducia. «È un dato considerevole - spiega Masia - basti pensare che la Meloni ha un indice di conoscenza superiore, il 98%, ma i due hanno lo stesso indice di fiducia dagli elettori, il 45%. Tutti gli altri leader calabresi, invece, sono molto al di sotto di Occhiuto e in generale diciamo che non riescono a superare i confini territoriali nei quali operano. Il secondo in classifica per conoscenza e fiducia è infatti Giuseppe Falcomatà che è al 43% ma ha un indice di fiducia decisamente più basso, il 20%. Terzo podio per il Sottosegretario agli Interni, Wanda Ferro (42% di conoscenza, 19% di fiducia) e via a seguire altri sindaci come Nicola Fiorita (25%/11%), Franz Caruso (24%/11%) e altri».

Molto bassi invece gli indici di gradimento di alcuni parlamentari. Il più basso è quello relativo al deputato Giuseppe Mangialavori che ha un indice di conoscenza del 21% e di fiducia di solo l’8%. Va peggio ai consiglieri regionali. Il presidente del consiglio regionale, Filippo Mancuso è conosciuto solo dal 18% dei calabresi e di lui ha fiducia solo il 4% degli intervistati. Sull’altro lato troviamo il consigliere regionale del Pd, Ernesto Alecci, (11% conoscenza, 4% fiducia). Menzione a parte merita Vincenzo Speziali che è presente in classifica anche se non ricopre alcun ruolo istituzionale, ma solo un incarico di partito. Per lui l’indice di conoscenza è al 21%, di fiducia del 9. «Evidentemente pur senza avere ruoli di governo - continua Masia - ha una rete di relazioni e soprattutto una capacità di penetrazione nei media che lo rendono popolare per quello che dice e come lo dice. Non è necessario detenere il potere per avere popolarità».

Al netto della curiosità il dato che emerge dal sondaggio è l’incapacità della classe dirigente politica calabrese di fare rete. La popolarità dei sindaci è limitata ai loro territori. Fra i motivi anche l’orografia calabrese che non rende facilissime le interazioni fra le varie città capoluogo. «Questo è un interessante punto di caduta del nostro sondaggio perché dimostra come la politica calabrese non sia in grado di esprimere visioni adeguate per tutto il territorio regionale, non riesce a parlare a tutto il popolo calabrese. Altrimenti probabilmente l’indice di soddisfazione sulla qualità della vita sarebbe molto più elevato. Certo ci sono ragioni storiche e politiche che non sta a me discutere, ma da qui forse partiti e protagonisti politici dovrebbero fare una riflessione». In fondo basterebbe davvero poco per rendere la Calabria un posto ancora migliore dove vivere.