Il fido amico dell'uomo diventa in Toscana un'allerta medica. Il progetto promosso dalla Regione è destinato a diventare pilota su scala nazionale
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Cani in grado di riconoscere, con il fiuto, il sopraggiungere di una crisi ipoglicemica legata alla terapia per il diabete. Il fido amico dell'uomo diventa in Toscana un cane da allerta medica per bambini.
La Regione li educherà grazie agli istruttori della Scuola cani guida per ciechi di Scandicci (Firenze) - l'unica pubblica di tutta Europa, dal 1979 regionale - e li metterà a disposizione di bambini e ragazzi con diabete. Il progetto, spiega la Regione, è destinato a diventare pilota su scala nazionale: nel partenariato, assieme alla Scuola cani guida, l'ospedale Meyer di Firenze e l'unità di igiene urbana veterinaria dell'Azienda Usl Toscana Centro, è previsto anche il coinvolgimento del Centro di referenza nazionale per gli interventi assistiti con gli animali che fa capo al ministero della Salute.
I cani, con il loro fiuto, si spiega, sono in grado di carpire le variazioni nella concentrazione di taluni composti organici volatili prodotti da una persona in prossimità di uno stato di crisi da diabete e saranno istruiti, quando accade, a dare l'allarme con un segnale convenzionale prestabilito. Garantiranno un doppio aiuto: oltre alla funzione 'salvavita' c'è anche un aumento del livello di autonomia e indipendenza della persona. L'obiettivo del progetto sarà inoltre, auspicabilmente, pure quello di definire ed approvare standard e regole operative nazionali, che al momento mancano. Il settore dei cani di assistenza è privo ad ora di una regolamentazione.
Le razze scelte dalla Toscana sono Labrador e Golden Retriever, le stesse usate per i cani guida, da istruire appena compiuti due mesi di vita. Nei prossimi mesi saranno addestrati i primi quattro cani. Il Meyer garantirà il supporto medico scientifico e avrà un ruolo di affiancamento per tutto il percorso. «Mettiamo con orgoglio a disposizione di altri, ancora una volta, le nostre eccellenze e il nostro saper fare, con la sensibilità che su questi temi da sempre contraddistingue la Toscana e la Regione. Si tratta di una nuova frontiera che porterà sicuri benefici a chi soffre di diabete», il commento del governatore Eugenio Giani.