VIDEO | Carne o pesce? Quante portate? E quanto costa tutto? Lo abbiamo chiesto ai calabresi che in queste ore fanno la spesa in vista della vigilia e del 25 dicembre (ASCOLTA L'AUDIO)
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A poche ore dal cenone di Natale, siamo andati in un noto supermercato di Maierato, alle porte di Vibo Valentia. Sono giorni frenetici, di grandi e piccoli acquisti. Ma su tutto domina la necessità di rispettare la tradizione e mettere in tavola quanto serve per festeggiare nel migliore dei modi.
Gli addetti rimpiazzano la merce sugli scaffali e molti clienti si aggirano tra i corridoi del negozio con i carrelli pieni. Dai panettoni al cotechino, passando per il pane, le uova, i formaggi, carne e pesce. Bisogna preparare il menù della vigilia. La lista è lunga: la tradizione impone 13 portate, tra piatti forti e contorni. E sulle tavole dei calabresi non mancherà il pesce. Il baccalà fritto è il re del menù della vigilia, mentre per il pranzo di Natale molti optano per la carne.
Sebbene il caro vita stia mettendo in difficoltà molte famiglie, i supermercati in questi giorni sono presi d'assalto. «I prezzi sono aumentati - lamenta una donna guardando incredula i calamari venduti a 30 euro al chilo - ridurremo le porzioni e ogni spreco di cibo, ma al cenone non rinunciamo anche perché dopo due anni di restrizioni imposte dal Covid, finalmente torneremo a riunirci con amici e parenti».
La famiglia, la voglia di normalità, la tradizione: questa volta nemmeno il timore dell’influenza riuscirà a scalfire la determinazione di chi vuole un Natale con i fiocchi.