Una misura che crea «cittadini di Serie A e cittadini di Serie B» e che «viola i diritti di studio e formazione che sono garantiti dalla costituzione e rappresenta un pericoloso precedente».

Sono centinaia i docenti che, in tutta Italia, hanno deciso di protestare contro l’obbligo di green pass per potere insegnare o accedere ai laboratori, alle biblioteche ed a tutte le aree comuni delle università: il provvedimento è stato fortemente voluto dal Governo e dal ministro Bianchi, che accelerando sulla certificazione verde ha così dato agli atenei la possibilità di programmare il nuovo anno accademico in aula, con la didattica a distanza che resta come ultima misura in caso di zone rosse o di studenti impossibilitati a seguire le lezioni perché in quarantena. Soprattutto, ha fatto scalpore la presenza tra i firmatari del nome di Alessandro Barbero, il medievalista e divulgatore storico che sui social media e in tv è diventato una vera e propria star: i suoi canali, infatti, sono tra i più visti in tutta Italia ed i suoi podcast ed i suoi video macinano milioni di visualizzazioni.

No Green pass, anche sei docenti dall’Università della Calabria

Scorrendo l’elenco, che è continuamente aggiornato, si scopre che tra i docenti che rifiutano l’obbligo di green pass (e che quindi, in teoria, non hanno intenzione di sottoporsi alla vaccinazione contro il Covid-19) ci sono anche cinque firme provenienti dall’Università della Calabria.

Si tratta di Giampiero Chiaselotti, ricercatore del Dipartimento di Informatica e Matematica, Carmelo Buscema, ricercatore di sociologia dei fenomeni politici presso il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali, Luigi Coppola, professore associato del Dipartimento di Chimica e Tecnologie Chimiche, Alessandra Corrado, professoressa associata di sociologia dell’ambiente e del territorio nel Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali, Emanuela Jossa, docente di lingue e letterature ispano-americane del Dipartimento di Studi Umanistici e di Giuseppe Lo Castro, ricercatore del Dipartimento di Studi Umanistici e docente di Letteratura Italiana.

Il numero dei firmatari, tra l’altro, potrebbe anche essere destinato a salire, vista la grande eco mediatica che questa petizione sta ottenendo sui mezzi di informazione. Non esistono, allo stato attuale, firme di docenti dell’Università Magna Graecia di Catanzaro o dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria.

Green pass all’università, l’obbligo dal primo settembre

Non è chiaro, in ogni caso, se questi docenti siano semplicemente firmatari dell’appello o non in possesso del green pass. Potrebbero, in linea teorica, anche avere firmato l’appello poiché contrari al provvedimento ma essersi comunque sottoposti a vaccinazione oppure sottoporsi a tampone molecolare, antigenico o salivare ogni 48 ore.

Il provvedimento, in vigore dal primo settembre, sancisce l’obbligo di green pass per tutto il personale delle scuole e delle università: l’Università della Calabria ha recepito in pieno i provvedimenti ed ha anche rilasciato un aggiornamento dell’app “SmartCampus” per poter verificare il possesso o meno del certificato: senza quello, all’Unical non si può accedere a mense, biblioteche, residenze, centri comuni e associazioni, nonché sostenere esami (sia da docente che da studente).

Le sessioni di esame dei docenti "No green pass" regolarmente in calendario

Gli esami però incombono e i controlli anche. L’Unical ha assicurato nei giorni scorsi che gli accertamenti saranno rigorosi, ma alcune contraddizioni rischiano di esserci.
Scorrendo i calendari degli esami, proprio uno di questi docenti che ha firmato l’appello contro il Green Pass dovrebbe presiedere una delle prime sessioni: si tratta di Chiaselotti, che da calendario domani 8 settembre, alle 15, dovrebbe tenere gli esami per l’insegnamento di Algebra Superiore, alla magistrale di Matematica, ed il 10 settembre quelli di Algebra per gli studenti della triennale.

Stessa cosa il docente Lo Castro, del DISU, che risulta membro di ben sei commissioni d’esame e che quindi potrebbe potenzialmente entrare in contatto con moltissimi studenti e colleghi docenti, essendo il Dipartimento di Studi Umanistici uno dei più frequentati di tutto l’ateneo.

No Green pass, cosa farà l’Università della Calabria?

Resta un interrogativo, di sfondo, su tutta la questione: i docenti, difatti, potrebbero avere firmato l’appello semplicemente poiché ritengono la misura iniqua e non democratica, come recita l’appello, ma essersi sottoposti comunque a vaccinazione o tampone.

In caso contrario, ovvero nel caso in cui questi docenti rifiutassero in toto il green pass (tampone o vaccino che sia), come è possibile che l’ateneo non abbia ancora preso provvedimenti formali contro di loro? Il ministero dell’Istruzione nella sua nota spiega chiaramente che «il mancato rispetto di questa disposizione da parte del personale universitario e AFAM verrà considerato assenza ingiustificata e, dal quinto giorno di assenza, è prevista la sospensione del rapporto di lavoro con la retribuzione o qualsiasi altro emolumento». Siamo già al 7 settembre, dunque oltre il limite dei cinque giorni: attendiamo di sapere, a questo punto, cosa deciderà di fare il rettore Nicola Leone e l’amministrazione dell’ateneo per risolvere questo problema in pieno calendario di esami.

Servono risposte che possano tranquillizzare la comunità universitaria, i colleghi docenti che condividono le stesse aule, gli studenti che dovranno sostenere questi esami e le loro famiglie: dalla sicurezza e dal rispetto delle norme passa la possibilità di salvare l’anno accademico in presenza che sta iniziando.