Si caratterizza per il suo approccio trasversale orientato alla sostenibilità, alla tutela della fasce costiere ed alla gestione dei processi tecnici, giuridici ed economici delle aree portuali e delle operazioni di transhipment, il nuovo corso di laurea triennale in tecnologie del mare e della navigazione, attivato all’Università della Calabria nel Dipartimento di Ingegneria dell’Ambiente, presentato nell’Aula Caldora in occasione della Giornata Europea del Mare.

Figure professionali dalla visione ampia

Introdotto dal saluto di Patrizia Piro, pro-rettore con delega al Centro Residenziale, l’appuntamento è stato coordinato da Giuseppe Mendicino, direttore del Dipartimento di ingegneria dell’ambiente, e dal referente del corso di laurea, Mario Maiolo. In Calabria sono presenti nove istituti nautici, ma il percorso di studi accademici in avvio a partire dall’autunno di questo 2023, è accessibile ai diplomati di qualsiasi indirizzo di scuola secondaria superiore. «L’obiettivo – ha spiegato Giuseppe Mendicino - è formare una figura con una visione ampia sulle peculiarità del funzionamento delle navi, ma anche rispetto alle attività da svolgere sulla terraferma, con un approfondimento sulle dinamiche di salvaguardia ambientale attraverso un focus sui fenomeni di erosione e sulla salubrità delle acque. Molteplici sono gli sbocchi lavorativi perché le competenze acquisite consentono di ricoprire tutti i ruoli della cosiddetta gente di mare, a livello militare e mercantile, e quelli gestionali di porti, retroporti ed aree di scambio container».

Un valore aggiunto per il comparto marittimo

«Il tecnologo del mare integra il cosiddetto mondo-nave, ovvero la preparazione tradizione delle figure nautiche, con gli ambiti della sostenibilità ambientale e della gestione delle operazioni portuali, anche rispetto ai processi di avanzamento ed evoluzione delle apparecchiature oggi impiegate nei maggiori scali internazionali – ha aggiunto Mario Maiolo - I porti infatti, saranno sempre più smart e richiederanno competenze specialistiche sempre maggiori. Formare tecnologi consente inoltre di offrire professionalità ad un comparto, quello dell’economia del mare, di grande prospettiva ed importanza pure per la Calabria. Ci aspettiamo una risposta positiva in termini di iscrizioni. I giovani potranno coniugare una passione naturale per i calabresi, quella per il mare appunto, con un percorso di studi di alta qualità e facilmente spendibile nel mondo del lavoro».

Il simulatore sviluppato in house

Un valore aggiunto deriva dall’impiego di un simulatore di plancia nave interamente sviluppato da Cal-tek, un’azienda spin off della stessa Università. Il docente Francesco Longo, del dipartimento di Ingegneria Meccanica, Energetica e Gestionale, ne ha illustrato le caratteristiche: «Si tratta di un sistema – ha detto – certificato da RINA per l’addestramento dei marittimi, secondo gli standard internazionali. Il simulatore ricrea tutta la strumentazione di bordo e consente agli studenti di comprendere tutti i processi di conduzione e gestione dell’imbarcazione. È già impiegato ed installato in numerosi istituti nautici della Calabria e di altre regioni». Alla presentazione del corso di laurea in tecnologie del mare e della navigazione è inoltre intervenuta la referente qualità del Dipartimento di ingegneria dell’ambiente Manuela Carini, relazionando sui percorsi motivazionali per gli studenti. Dal primato del porto di Gioia Tauro, alle potenzialità in prospettiva di quello di Corigliano, le competenze nell’ambito delle tecnologie del mare aprono un ampio ventaglio di opportunità.

L'importanza della Blue Economy

Queste stesse competenze sono spendibili pure nella Blue Economy, perché determinanti per la salubrità del mare e degli arenili in una regione con 800 chilometri di coste. Ospite della cerimonia la presidente dell’Associazione Mare Pulito intitolata a Bruno Giordano, Francesca Mirabelli, protagonista del format di successo in onda su La C Tv Blu Calabria, prodotto da Diemmecom partner della Giornata Europea del Mare dell'Unical. «Siamo impegnati in un’attività di divulgazione sulla importanza del mare per la Calabria e per l’ecosistema in cui viviamo – ha affermato Francesca Mirabelli – Godiamo di un patrimonio che abbiamo scoperto essere sconosciuto agli stessi calabresi. L’avvio di questo corso di laurea è un incoraggiamento per i giovani affinché si impegnino per la salvaguardia di questo patrimonio, da cui dipende il nostro futuro. Ed è una opportunità per rimanere a lavorare in Calabria, dove c’è tanto, tanto da fare».