Max Giusti aveva già lanciato l’allarme, Striscia conferma: «Non è casualità, ci sono esigenze di bilancio». Sotto accusa anni di edizioni e ora Stefano De Martino. «L’unica fortuna? Capitarci il giorno giusto»
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Un format popolarissimo, capace ogni sera di inchiodare milioni di italiani davanti alla tv, ma oggi finito nell’occhio del ciclone. Affari Tuoi, il gioco dei pacchi di Rai 1, sarebbe tutt’altro che un semplice gioco d’azzardo basato sul caso.
A sganciare la bomba è Striscia la Notizia, che in un’inchiesta trasmessa su Canale 5 denuncia un presunto “sistema” che regolerebbe l’andamento
delle vincite per rispettare un budget prefissato. A far scoppiare il caso è stata una dichiarazione di Max Giusti, ex conduttore del format, che ospite
del podcast Tintoria ha rivelato: «Ai miei tempi si doveva restare dentro un budget medio di 33 mila euro a puntata».
Un’ammissione clamorosa che stride con quanto dichiarato solo pochi mesi fa da Pasquale Romano, storico autore del programma e noto ai telespettatori come “Il Dottore”. In un’intervista a La Verità, Romano aveva negato l’esistenza di alcun tetto di spesa: «Affari Tuoi è basato esclusivamente sulla fortuna, non ci sono regole nascoste. Le variabili sono infinite».
Eppure Striscia è andata oltre. Scavando tra i dati delle passate edizioni, il tg satirico ha rilevato che sotto la conduzione di Flavio Insinna – ma anche negli anni di Giusti – la media delle vincite si sarebbe mantenuta incredibilmente stabile, oscillando sempre intorno ai 36 mila euro a puntata per almeno quattro stagioni consecutive:
“Nel 2013/2014 la media fu di 36.178 euro; nel 2014/2015 di 35.234 euro; nel 2015/2016 di 36.201 euro; nel 2016/2017 di 36.769 euro”. Una regolarità quasi matematica che mal si concilia con l’idea di un gioco basato sulla pura aleatorietà. L’inchiesta di Striscia parla senza mezzi termini di un “meccanismo di gestione occulta”, secondo il quale i premi – distribuiti tra i concorrenti di serata – sarebbero bilanciati di volta in volta per non
superare una soglia economica prestabilita. “Altro che fortuna – denuncia l’inviata Rajae – qui l’unica variabile è capitare nella puntata in cui il budget è più generoso”.
Il sospetto si allunga anche sull’attuale edizione condotta da Stefano De Martino. L’ex volto di Amici ha raccolto l’eredità di Insinna solo da poche settimane, ma l’ombra del “sistema” ipotizzato da Striscia rischia ora di mettere in discussione la trasparenza di una delle trasmissioni di punta del
servizio pubblico.
Da viale Mazzini nessun commento ufficiale, così come dalla casa di produzione Banijay, che realizza il format. Ma nel frattempo l’accusa rimbalza su giornali e social. Perché se confermata, significherebbe che milioni di italiani hanno seguito per anni un programma che, dietro l’apparenza del gioco di fortuna, nascondeva regole ferree di bilancio.
Sia chiaro: non si parla di truffa, ma di un modello gestionale che garantirebbe la sostenibilità economica del format, pur restituendo al pubblico l’illusione di una dinamica puramente casuale.
Stasera Striscia promette ulteriori dettagli e nuovi dati. E il pubblico già si interroga: “Ma quindi, quando scegliamo un pacco, stiamo davvero sfidando la sorte?”