L'alto dirigente della Polizia illustra priorità ed esigenze di un territorio che ha bisogno di una rivoluzione culturale: «Porteremo nelle scuole l'esempio dei nostri martiri civili»
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«La rivoluzione non la fa certamente la Polizia di Stato o le forze dell’ordine. Le forze dell’ordine e la magistratura sono preposte ad altro. Tuttavia il nostro contributo sarà sicuramente molto impegnativo e ci mette nelle condizioni di essere in qualche modo consapevoli e costruttori insieme ad altri che sono gli enti che in prima battuta devono, appunto, essere preposti alla cura delle coscienze».
Si rivolge alla società civile, alla scuola e alle associazioni il nuovo Questore di Reggio Calabria Salvatore La Rosa che ai nostri microfoni ha confermato la necessità di fare rete per essere costruttori di una società sempre più sicura. Si è insediato da poco eppure ha le idee ben chiare su quelle che sono le sfide e le priorità che il territorio impone. E la rivoluzione non può che partire dai giovani e dai bambini per sradicare un male che ha e continua ad avvelenare ogni realtà.
«Noi cercheremo di essere il più possibile operativi anche in questo senso. Collaborando con le realtà del territorio. Ricordando nelle scuole e nelle comunità il sacrificio di tanti nostri martiri civili che hanno lasciato il loro sangue sulle strade».
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