Inaugurato a Polistena il murale “Freedom” dedicato alla figura di Julian Assange, il quale, qualche mese fa, fu anche insignito della cittadinanza onoraria. L’opera di street art è stata realizzata dall’artista Maurizio Giulio Gebbia, in arte Giulio Rosk, all'angolo di Via Luigi Longo.

La cerimonia si è svolta nel tardo pomeriggio di ieri, alla presenza del sindaco Michele Tripodi e dell’intera amministrazione comunale, del presidente del Consiglio comunale Angelo Borgese e del segretario generale del sindacato dei giornalisti Carlo Parisi.

Il sindaco Michele Tripodi a margine della manifestazione, che ha visto la partecipazione di numerose persone e residenti del quartiere, ha dichiarato: «Julian Assange è il simbolo della libertà di informazione tutelata dalla Costituzione italiana e dal diritto internazionale, attraverso la Dichiarazione universale dei diritti umani approvata dall’Onu. Il murale dedicato a Julian Assange è un inno alla libertà contro ogni forma di bavaglio. È naturale che questa opera bruci ai dominatori del mondo che pensano di esportare valori liberali a suon di bombe, genocidi e morti ammazzati».

Chi è Julian Assange

Il cinquantaduenne giornalista e attivista australiano è stato scarcerato lo scorso giugno, dopo aver trascorso gli ultimi cinque anni nel carcere di sicurezza inglese di Belmarsh. Assange, cofondatore e caporedattore dell'organizzazione divulgativa WikiLeaks, nel 2010 aveva rivelato alcuni documenti statunitensi secretati, riguardanti crimini di guerra e violazioni dei diritti umani; verità scomode per cui ha ricevuto svariati encomi, ma per cui ha anche dovuto combattere contro l'estradizione nel Paese a stelle e strisce, che lo accusava di spionaggio e cospirazione e ne chiedeva una condanna fino a 175 anni di carcere.

Pisano: «Un'offesa a Polistena. Assange non meritava il murale»

Per Francesco Pisano, membro dell’opposizione, capogruppo consiliare “Polistena futura”, invece l’opera rappresenta «un’offesa alla città di Polistena. Un personaggio controverso come Assange non meritava la cittadinanza onoraria, né tantomeno un murale che lo rappresentasse».

Pisano ritiene che la scelta è stata imposta: «Le strade di Polistena non sono il salotto di casa Tripodi. In casa sua il sindaco può scegliere di appendere il quadro che vuole, ma lungo le vie della nostra cittadina non lo può fare, anche se pensa il contrario. Dipingere un volto che campeggia su una delle strade principali di Polistena avrebbe dovuto richiedere maggiore attenzione e più oculatezza. Le figure rappresentate dovrebbero essere riconosciute dalla maggioranza dei cittadini come personaggi positivi e apprezzati e non essere divisivi».