I servizi igienici del nosocomio lasciati all'incuria e al degrado. I sindacati tuonano: «Situazione peggiorata». E lanciano una provocazione per risolvere il problema della carenza di personale
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All’ospedale di Locri l’erba del WC è sempre più verde. Non si tratta di architettura green, ma dello stato in cui versano i servizi igienici dell’ambulatorio di Cardiologia all’ospedale di Locri davanti allo sportello per il rilascio dei ticket, lasciati all’incuria e al degrado. «Cresce spontaneamente dove c’è umidità, e soprattutto in prossimità dei corsi d’acqua» afferma un dipendente in corsia.
Se la cassetta dello sciacquone di una toilette rientra nella categoria non ci è dato saperlo. Di certo, dopo la protesta dei sindaci della Locride di qualche mese fa chi si attendeva un’inversione di rotta è stato prontamente deluso. Al nosocomio locrese l’inizio del nuovo anno ha riproposto gli stessi problemi e le stesse carenze di sempre, con reparti in sofferenza, ascensori fermi e situazione sempre più caotica. All’appello mancano ben 11 primari e un numero considerevole di posti letto non ancora assegnati.
«La situazione è peggiorata – tuona Nicola Simone, della Uil-Fpl – nessun reparto funziona in modo efficiente. Tutti si reggono sullo spirito di sacrificio di medici e infermieri. Si va avanti a stenti». Dal 2010 al 2018 sono andati in pensione ben 872 dipendenti, senza mai essere sostituiti. La ricetta della Uil per far ripartire la macchina ospedaliera è a metà strada tra la provocazione e la fantasia: «Per salvare l’ospedale di Locri non abbiamo bisogno di nessuno. Il problema ce lo risolviamo da soli – afferma il sindacalista Firmo Micheli – invitando tutti quelli che sono andati in pensione 8 anni fa a tornare per garantire 2 turni settimanali all’interno del nosocomio». Basterà?