Convocato per valutare l'operato dell'amministrazione comunale, l’incontro organizzato dal movimento extraconsiliare, “Fuscaldo Europea”, si è rivelato utile occasione per fare il punto su diverse questioni ancora in sospeso nel borgo tirrenico. Inizialmente programmato per una data precedente, il vertice è stato rimandato più volte a causa di complicazioni burocratiche, motivo di forte lamentela da parte dei membri del movimento.

L'ex sindaco Davide Gravina ha preso la parola dal tavolo dei relatori, fornendo alla cittadinanza messaggi precisi. Ha sottolineato che il movimento politico della Torre ha espresso gravi preoccupazioni riguardo alla gestione attuale del Comune da parte del governo in carica. «La nostra percezione - ha proseguito Gravina - è quella di trovarci di fronte a un governo comunale che anziché mettersi al servizio della popolazione vorrebbe condizionarla. Utilizzeremo tutte le nostre energie per evitare che qualcuno possa pensare di mettere il bavaglio ad un movimento politico».

Sciorinato un lungo elenco di circostanze nelle quali l’ente amministrato dall’avvocato Giacomo Middea si sarebbe posto in termini antitetici alla forza di opposizione extraconsiliare, Davide Gravina è poi passato all’attacco sulla questione che più di ogni altra, in questo momento, sta mostrando scricchiolii procedurali nell’attribuzione di una proprietà sulla quale continua ad aleggiare un mistero.

Il caso del convento

Il convento che sovrasta l'antico borgo di Fuscaldo, dedicato al Patrono di Calabria, a tutt’oggi non può dirsi svincolato da dubbi in merito alle modalità di acquisto (e successiva rivendita) del bene da parte della congregazione dei padri passionisti. Secondo i componenti del movimento diretto da Gravina, l'amministrazione in carica non solo non avrebbe risolto i nodi più controversi della questione - affrontati recentemente dal sindaco Middea durante un incontro pubblico - ma starebbe anche tentando di ostacolare il processo di chiarimento attraverso ostruzionismo burocratico.

«Singolare è la circostanza relativa ad un incartamento che abbiamo richiesto all’ente - ha spiegato Gravina - che dopo aver ricevuto gratuitamente, da parte nostra, numerosi documenti inediti riguardanti la proprietà del convento d Fuscaldo, ci ha risposto laconicamente che, per l'accesso atti, devono essere versati i diritti di segreteria pari ad euro 50,85. Un trattamento che la dice lunga sulla volontà di creare un clima costruttivo attorno a questa vicenda. Fatto sta che dalle carte di cui siamo entrati in possesso si evince un cambio di proprietà avvenuto nel 2020, il che ci induce a nutrire dubbi su tutte le progettualità che, da quel momento in poi, hanno riguardato il convento».

Di seguito l’estratto più significativo della lettera ottenuta dal comitato, dalla quale si evince il passaggio relativo alla vendita del convento da parte dei padri passionisti: «Il sottoscritto Padre Matteo Piccioni nella qualità di l.r.p.t. dell'Ente Provincia di Maria presentata al Tempio, con la presente significa quanto segue. Con atto pubblico del 16.12.2020 veniva trasferito dalla Provincia Del Sacro Costato Della Congregazione Dei Pp. Passionisti con sede in Manduria alla Provincia di Maria presentata al Tempio con sede in Roma, il complesso immobiliare denominato Convento di San Francesco di Paola dei padri passionisti sito in Fuscaldo (Cosenza)».