Le celebrazioni per il 25 aprile promosse dall’Anpi a Cosenza si sono aperte con un lungo applauso per Papa Francesco, il Pontefice portatore di quel medesimo messaggio di pace e libertà che anima i manifestanti. Il corteo da Piazza Kennedy si è snodato lungo l’isola pedonale di Corso Mazzini prima di inerpicarsi verso Colle Triglio, in Largo dei Partigiani per la deposizione di una corona di fiori in ricordo delle vittime della Resistenza. 80 le sigle coinvolte, tra associazioni, movimenti, sindacati. 80 come gli anni trascorsi dalla Liberazione del 1945.

L’ironia e il monito della Sinistra

C’erano anche rappresentanti dei partiti del cosiddetto campo largo, con e senza bandiere, dal Pd al Movimento Cinquestelle, a Rifondazione Comunista. Il segretario regionale di Alleanza Verdi Sinistra Fernando Pignataro, non ha mancato di indirizzare una battuta pungente al ministro Nello Musumeci, finito sulla graticola dopo il suo appello alla sobrietà: «Non abbiamo bevuto» dice Pignataro al microfono del nostro network con una certa dose di ironia. Al di là delle polemiche, nella giornata che coincide con l’apertura dei termini per la presentazione delle candidature alle amministrative, balza all’occhio la capacità del centro sinistra di ritrovarsi insieme nelle celebrazioni antifasciste, più di quanto si riesca a fare intorno ai tavoli delle alleanze politiche: «Intanto c'è un'emergenza democratica in questo Paese – ribadisce il segretario di Avs - Leggi di questo governo minano la democrazia, la libertà per cui ritengo opportuno, nell’anniversario della lotta partigiana, che tutta la sinistra sia in piazza. Ai tavoli il discorso è più complicato. Ancora non si è capito che c'è bisogno di un progetto alternativo di società e bisogna lavorare tutti in quella direzione. Non si possono fare tattiche e strategie di piccolo cabotaggio – ammonisce Pignataro - Oggi c'è bisogno di una proposta fortemente alternativa».

A Cosenza, oltre alle celebrazioni ufficiali coordinate dalla Prefettura, in occasione del 25 Aprile si è svolto anche un corteo antifascista promosso da Anpi insieme a numerose associazioni, partiti e sigle sindacali.

Partecipazione nutrita

Nel tempo delle guerre che infiammano anche i confini europei e delle nuove spinte verso modelli autoritari e di forte diseguaglianze sociali, il significato della ricorrenza si amplifica, mescolandosi con i temi di stretta attualità. Compresi quelli del lavoro: «Il lavoro povero, il lavoro precario, il lavoro che non c’è, il lavoro nero» dice il segretario generale della Cgil Cosenza Massimiliano Ianni. «La presenza di tanti comitati e associazioni – ha aggiunto – dimostra che questa giornata sia particolarmente sentita anche per stare vicino ai popoli oppressi e lanciare a tutti un messaggio di pace». Per il presidente del circolo Anpi città di Cosenza, Carlo Antonante «aver messo insieme così tante organizzazioni è il traguardo più importante. Equivale alla costituzione di un gruppo coeso di contrasto all’avanzata delle destre. È il segnale di un risveglio delle coscienze. Siamo in tanti, colorati e bellissimi, con tutte le bandiere possibili. Già l’anno scorso eravamo rimasti sorpresi dalla nutrita partecipazione. Quest’anno siamo molti di più. A caldo non saprei dire il perché. Evidentemente c’è ancora tanta gente intelligente in giro».

A Cosenza, oltre alle celebrazioni ufficiali coordinate dalla Prefettura, in occasione del 25 Aprile si è svolto anche un corteo antifascista promosso da Anpi insieme a numerose associazioni, partiti e sigle sindacali.