Tutti gli articoli di Attualità
PHOTO
«In riferimento alla marcia silenziosa di solidarietà alla ragazza di Melito Porto Salvo, vittima di inaudita violenza da parte del branco, l’associazione Libera pur apprezzando la decisione del Comune di costituirsi parte civile e di collaborare ad un percorso di rinascita civile e morale della comunità, sente il dovere di dissociarsi dall’attacco fatto alla stampa dal Sindaco». Lo afferma, in una nota, il referente regionale di Libera Calabria don Ennio Stamile.
Melito, lo stupro dell'anima e del corpo
«Riteniamo - prosegue - che gli organi di informazione si siano limitati a raccontare i fatti terribili accaduti e le dichiarazione della Procura in maniera obiettiva, anche se è sempre presente il rischio dei giudizi sommari e delle semplificazioni. Gli sviluppi delle indagini giudiziarie ed il possibile processo che ne seguirà forniranno elementi più chiari per individuare responsabilità e descrivere lo scenario completo entro cui si sono svolti i fatti. Alla comunità di Melito, alle istituzioni, chiediamo di non cadere nella tentazione di sentirsi criminalizzati ma di raccogliere l’appello di don Benvenuto Malara di guardare in faccia alla realtà mettendosi in discussione ed assumendosi le proprie responsabilità. La scelta di ritrovarsi tutti il 7 Ottobre per avviare un lavoro educativo e sociale di ascolto e di accompagnamento dei minori del territorio va in questa direzione e Libera esprime apprezzamento per la disponibilità data dai Dirigenti scolastici e dal Forum del terzo settore dell’area grecanica».
«Libera - conclude don Stamile - valuta positivamente la manifestazione della marcia silenziosa, ringrazia tutte le associazioni, le organizzazioni sindacali, i cittadini che hanno sentito il dovere di dare un segnale di vicinanza alla ragazza. La partecipazione discreta e dignitosa del padre e del fratello della minorenne alla marcia è stata una importante testimonianza di un uomo che pur segnato dalla sofferenza ha saputo reagire, denunciare gli autori di questo orribile delitto e accompagnare la figlia verso un nuovo progetto di vita. Libera sarà accanto a lui ed alla ragazza in tutte le fasi della sua vita futura in cui servirà aiuto, tutela, accoglienza».