Della deputazione leghista presente solo Tilde Minasi. Il sindaco Giusy Caminiti sarà ricevuta dal ministro del Carroccio mercoledì
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Un sì e un no, a distanza di pochi metri. Mentre fuori dal resort scelto per il convegno a matrice “Sì ponte”, i dissidenti sventolano le bandiere ambientaliste, dentro si cerca di fare il punto non senza difficoltà viste le sparute presenze. All’esterno i delegati di Wwf, “La Strada” e del Pd, ribadiscono il loro no all’infrastruttura, dentro grande assente è Matteo Salvini, che ha lasciato spazio a Tilde Minasi, unica presente della deputazione leghista, che ha difeso il progetto considerato «propedeutico ad altre opere». La metà degli invitati non si sono presentati e questo ha determinato un vero e proprio flop dell'iniziativa, segnato dall’assenza del ministro che era tanto atteso.
Intanto la sindaca Giusy Caminiti sarà ricevuta mercoledì da Salvini, così ha riferito la prima cittadina, per parlare non solo del Ponte ma anche del nuovo assetto di Villa San Giovanni.
Fuori dal resort, assieme ai manifestanti, ci sono il segretario provinciale del Pd reggino Antonio Morabito ed il leader del movimento “La Strada”, Saverio Pazzano. «Il ministro Salvini ha tirato fuori un suo vecchio cavallo di battaglia che è quello del Ponte sullo Stretto - dice Morabito - e appena ritorna al Governo rilancia il progetto del ponte e dà l’illusione che effettivamente, quest'opera, si possa realizzare. Ma come già avvenuto, la scusa del ponte, si bloccano le altre opere che sarebbero, ad oggi, più necessarie; come l’alta velocità ferroviaria, il riammodernamento della SS106, il potenziamento del nostro aeroporto, che ci consentirebbero di collegarci più velocemente con il resto d’Italia».