Toghe in protesta

Processi lenti, i penalisti calabresi scioperano: «Il Distretto di Catanzaro scoppia ma la soluzione c’è»

VIDEO | Una settimana di astensione dalle cause ordinarie, di Appello e della Distrettuale: circa 150 togati disertano le udienze nel turno a staffetta deciso dal coordinamento delle Camere penali. Chiesta una quarta sezione

di Nico De Luca
30 settembre 2024
16:13

Giustizia e processi sono lenti perché l'apparato è sproporzionato. È il presupposto da cui prende corpo una storica mobilitazione degli avvocati penalisti calabresi, in sciopero a catena in virtù della decisione del Coordinamento regionale delle camere penali. Ben undici settimane di astensione a staffetta da tutte le attività per denunciare lo stato di crisi in cui versano le giurisdizione.

«Le ragioni dell'astensione sono ampiamente condivise dalla magistratura territoriale - afferma con decisione l'avv. Francesco Iacopino, presidente della Camera penale "Alfredo Cantafora" di Catanzaro - L'avvocatura sta ponendo questioni di assoluta serietà a tutela effettiva delle libertà dei cittadini e del loro diritto di difesa»,


Quarta sezione per non soffocare

A Catanzaro pesano le dimensioni del distretto giudiziario che sovrintende quattro province, ma anche la differenza numerica tra i requirenti e i giudicanti. La proposta risolutiva aspetta ancora il riscontro del Guardasigilli.

«Una soluzione c'è - afferma Iacopino - infatti il Consiglio Giudiziario ha chiesto al Ministero la nomina di un nuovo presidente di sezione che possa, sia creare una sezione promiscua alla quale affidare gli affari della procedura concorsuale e delle misure di prevenzioni; sia inevitabilmente allargare il numero dei giudici. Perché questo è il dato: noi abbiamo un livello di attività, soprattutto con la distrettuale, altissimo e negli uffici dove si decide la libertà delle persone, il numero dei magistrati è invece assolutamente esiguo».

Assemblea il 3 ottobre

Ci troviamo nelle fasi critiche, ufficio gip e tribunale di riesame con pochi giudici che non riescono umanamente a smaltire questo carico di lavoro. Ecco perché si crea poi questa spaccatura tra la fase cautelare dove spesso la libertà è compressa e poi la fase di merito, dove le percentuali di assoluzione sono molto alte. 

I penalisti di Catanzaro, che in questa settimana di sciopero hanno indetto la propria assemblea il 3 ottobre, rinnovano intanto la richiesta al facente funzioni. «Chiediamo un confronto con la procura distrettuale - conclude Iacopino -  un dialogo franco e sereno perché laddove sia possibile, spesso lo è, non riunire procedimenti è necessario farlo».

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