VIDEO | Il colorato pappagallino domestico dopo essersi smarrito, è tornato a casa grazie alla collaborazione dei cittadini che hanno aiutato la sua famiglia a ritrovarlo e che ora vogliono manifestare la loro gratitudine
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Monè è un simpatico e colorato pappagallino, protagonista di una storia a lieto fine. A sceglierlo è stato Simona lo scorso mese di dicembre e tra loro è nata subito un’amicizia speciale. La 12enne, in vacanza a Soverato con la sua famiglia, originaria di Rende, ha instaurato con questa tenera “calopsite ancestrale” un rapporto di fiducia. Monè si muove tranquillamente tra le mura domestiche, volando da una spalla all’altra in cerca di affetto.
Un pappagallino affettuoso e intelligente
«È come un bambino che ha bisogno della protezione dell’uomo perché è stato allevato dall’uomo – spiega Angelo Mangano, papà di Simona -. Si avvicina tranquillamente, si posa sopra di noi, riceve le coccole e chiede anche di essere accarezzato. Fuori non saprebbe vivere». «Prima di prenderlo con noi, Simona ha fatto delle ricerche approfondite – racconta mamma Natalia Bogatyreva - e abbiamo scoperto che tra gli animali, i pappagalli sono al quarto posto per intelligenza. Noi abbiamo tre figli, il quarto è Monè».
Apprensione per Monè
Il pappagallino è considerato quindi un membro della famiglia. E tanta è stata la preoccupazione quando, a causa di un colpo di vento, inaspettatamente è volato via facendo perdere le sue tracce. È stato allora che Simona, insieme alla sua famiglia, si è attivata in tutti i modi per ritrovare quella creatura tanto fragile quanto affettuosa tappezzando anche alcuni quartieri della città di volantini fino a quando: «Il terzo giorno abbiamo ricevuto una chiamata da una signora che diceva di averlo visto, era entrato in casa sua ma poi si è spaventato ed è volato via di nuovo andando a finire in casa della suocera di questa signora. Purtroppo anche da lì è volato via quando ha sentito le sirene dei vigili del fuoco e si è spaventato di nuovo. Un signore poi ci ha fatto sapere di averlo visto nei pressi della Capitaneria di Porto».
La gratitudine di Simona
Ed è stato proprio il personale della Capitaneria di Porto, a poche centinaia di metri da casa, a restituire Monè alla sua famiglia e quindi a Simona che oggi vuole ringraziare pubblicamente tutti per aver contribuito al ritrovamento del suo amico speciale: «Ringrazio innanzitutto mio padre e poi tutti coloro ci hanno aiutato con le loro segnalazioni, infine un ringraziamento speciale alla Capitaneria di Porto. Quando finalmente ho rivisto Monè stavo esplodendo dalla gioia».
Il lieto fine
Una storia semplice dunque che mette in luce i grandi benefici del rapporto tra uomo e animale da compagnia, qualunque sia la specie, e la sensibilità dei cittadini: «Siamo molto contenti di aver trovato questa vicinanza e la disponibilità delle famiglie della zona, in particolare quelle del palazzo Ragno dove abitiamo – aggiunge Angelo -, e del personale della Capitaneria di Porto che appena è stato avvistato hanno aperto i balconi, l’hanno accolto e custodito anche se non sapevano di chi fosse. È rimasto lì tutta la notte fino al giorno seguente quando sono andato finalmente a riprenderlo per la gioia di tutta la famiglia».