Quella della caccia di frodo ai danni di specie protette o particolarmente protette continua a rappresentare una vera e propria piaga dei nostri territori. L’ultimo episodio in ordine di tempo, dopo quelli ai danni di centinaia di ghiri sequestrati a bracconieri operanti nel reggino, riguarda uno splendido esemplare di rapace diurno, una poiana, rinvenuto da un privato cittadino la mattina di domenica in località Favazzina del comune di Scilla.

Vista l’impossibilità del rapace di alzarsi in volo, tramite 112 sono stati contattati i Carabinieri della Stazione di Scilla che, nonostante la giornata festiva, sono riusciti a rintracciare il responsabile del settore conservazione del Wwf vibonese, Pino Paolillo, che ha offerto la sua disponibilità ad ospitare e rifocillare la poiana in attesa della consegna ad un centro attrezzato e autorizzato per il recupero di animali selvatici in difficoltà. A tale scopo una pattuglia della stazione Carabinieri Forestali di San Roberto ha recapitato prontamente il rapace al naturalista vibonese.

Successivamente, con un’altra staffetta che ha coinvolto sia i volontari del Wwf che quelli del Cras di Cosenza, il rapace veniva ricoverato presso il centro bruzio, dove è stata accertata radiograficamente la presenza di pallini da caccia che avevano provocato la frattura dell’ala destra. Nei giorni precedenti un altro piccolo rapace, un Gheppio, era stato recuperato a Pizzo e curato dal CRAS di Catanzaro e una beccaccia ferita è stata ritrovata ieri all’interno della Fattoria Didattica “La Goccia” di Vibo e soccorsa dai volontari della cooperativa (destinazione Cosenza a cura della LIPU).

Il Wwf ringrazia i Carabinieri Forestali per l’insostituibile attività svolta per tutelare la biodiversità minacciata dalla perdita di habitat, dagli incendi e, non ultima, da quei “personaggi” che continuano a disprezzare le leggi dello Stato prendendo a fucilate tutto quello che capita a tiro.