Presentata denuncia per maltrattamento di animali. Le bestiole, che avevano trovato rifugio in un intercapedine, rischiavano di morire
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«Ieri mattina sette gatti sono stati murati vivi nel loro giaciglio notturno. Valeria Converso, la nostra amica animalista che dedica il proprio tempo all'assistenza di questi randagi, ha sentito i loro lamenti e ha prontamente allertato i Vigili del Fuoco, che sfortunatamente non avrebbero avuto le autorizzazioni per rompere il cemento armato». Lo rende noto Rinaldo Sidoli, portavoce di Alleanza popolare ecologista (Ape).
«È un fatto di una gravità inaudita - spiega - che costituisce un reato penale per cui è stata presenta una denuncia ai Carabinieri per maltrattamento di animali. Proprio qualche giorno fa dei condomini si erano lamentati con la signora Converso per la presenza di questa colonia felina». La volontaria insieme alla madre ha abbattuto il muro nel timore che gli animali potessero morire soffocati: «L'amministratore, per motivi ancora da ricostruire e forse inconsapevole della situazione, avrebbe dato l’autorizzazione di chiudere, con mattoni e cemento, un’intercapedine dove avevano trovato rifugio queste povere bestiole, due adulti e cinque cuccioli. Dopo il grave incidente - continua - non è comparsa una nota di scuse da parte chi gestisce lo stabile. È stato affisso un avviso di diffida contro chi favorisce la presenza di animali. Un fatto gravissimo visto che potevano morire tra atroci sofferenze».
Una situazione che disegna un quadro sempre più critico per quanto riguarda l’emergenza randagismo: «Siamo stanchi di dover denunciare simili nefandezze. Andremo fino in fondo e ci aspettiamo che le autorità preposte a loro volta facciano quanto in loro potere per evitare che si ripetano simili violenze. Sollecitiamo il Parlamento ad approvare con urgenza il ddl s. 1078 a firma del senatore Gianluca Perilli (M5S) per garantire giustizia agli animali in quanto essere senzienti. È arrivato il momento che la politica ascolti la crescente sensibilità al rispetto della biodiversità traducendo le promesse in fatti», conclude Sidoli.