Secondo gli studiosi la causa sarebbe da ricercare nella presenza invasiva dell'uomo. Qualcuno potrebbe essersi avvicinato troppo al nido spaventando gli uccelli
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Un nido vuoto, senza esemplari adulti, né pulcini. Eppure avrebbe dovuto ospitare pulcini di 25-30 giorni, lontani dalla data dell'involo. Lo hanno scoperto i volontari della sezione Lipu di Rende impegnati nell'attività di monitoraggio e sorveglianza dei nidi di cicogna bianca in Calabria. «Cosa può essere successo - si chiede la Lipu - a questo sito riproduttivo che da alcuni anni è presente nella zona valliva del comune di Luzzi?
La cicogna non ha predatori naturali, né tantomeno gli adulti lasciano incustodito il nido durante la presenza della prole. L'unica ipotesi plausibile è un'azione di disturbo da parte dell'uomo. Persone, inconsciamente o volutamente, attratte dalla presenza degli uccelli potrebbero essersi avvicinate al nido, utilizzando canne o pertiche e fatto cadere i piccoli. Questi, una volta a terra, non essendo ancora in grado di volare, non riescono più a portarsi all'interno del nido e quindi sono oggetto di predazione da parte di animali selvatici o dell'uomo stesso».