Quest'anno si registra però una diminuzione delle nascite in Calabria. Sono stati solo 14 i pulcini inanellati quest’anno rispetto ai 43 del 2022
Tutti gli articoli di Animal House
PHOTO
È metà gennaio quando alcune cicogne cominciano già ad occupare i siti riproduttivi, sono probabilmente quei pochi individui svernanti che non sono migrati in Africa. Poi man mano cominciano ad arrivare altri individui, si costituiscono le prime coppie, a fine marzo la situazione comincia a delinearsi in maniera quasi definitiva.
Ad aprile tutte le coppie di cicogne hanno occupato i siti con le prime deposizioni. I volontari Lipu, come ogni anno, da 22 anni, monitorano le coppie, sorvegliano, acquisiscono dati scientifici, seguono l’evolversi della stagione riproduttiva che va avanti in maniera spedita.
Schiusa sul web | La nascita di due piccole cicogne bianche in diretta da Luzzi, ecco il video
Ma come è andata la stagione riproduttiva nel dettaglio? 32 le coppie riprodotte, 2 in meno rispetto al 2022. Anche il numero di nati, 80, ha avuto una flessione importante, ovvero 31 pulcini in meno rispetto al 2022, di questi solo 69 sono riusciti ad involarsi, mentre una giovane cicogna, non ancora in grado di volare, è stata ritrovata sotto un nido, prontamente recuperata è stata trasportata al CRAS di Rende, gode di buona salute e a breve sarà rimessa in libertà.
La Piana di Sibari che è la zona più vocata per questa specie, ha subito anch’essa un forte calo numerico soprattutto in termini di nati, 18 in meno rispetto al 2022 pur confermando lo stesso numero di coppie, sostengono i volontari Lipu, Katharina Werner, che da anni segue la specie, e Stefania Pistocchio.
Perdita di coppie e di nati anche nella Valle del Crati, sostiene Giorgio Berardi, volontario Lipu che segue il monitoraggio in quest’area, mentre la valle dell’Esaro conferma la sua unica coppia che ormai da 4 anni si riproduce regolarmente.
«Dopo 22 anni di costante, lento incremento, quest’anno - si legge in una nota di Roberto Santopaolo, responsabile Lipu Rendela - la popolazione di Cicogna bianca calabrese ha purtroppo subito un brusco arresto, anzi un decremento. Questo trend ha avuto di riflesso effetti negativi anche sull’attività d’inanellamento scientifico, giunto ormai al suo quarto anno e portato avanti insieme ad ISPRA, alla disponibilità di e-distribuzione e al nostro socio Lipu e inanellatore ISPRA Mario Pucci.
Sono stati solo 14 i pulcini inanellati quest’anno rispetto ai 43 del 2022 ma l’impegno e lo sforzo profuso dalla Lipu ed e-distribuzione in questa attività è stato egualmente oneroso perché la fatica non è tanto sul numero di giovani che vengono inanellati, quanto sul numero di nidi da monitorare più attentamente rispetto agli altri, e sul numero di nidi da raggiungere con i mezzi essendo tutti ubicati su tralicci e pali elettrici».