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La misteriosa fauna che popola l’Aspromonte viene allo scoperto, e ancora una volta, sono le fototrappole installate nei punti più segreti della montagna a svelarci i protagonisti della nostra Biodiversità: questa volta è il turno della martora, l’agile carnivoro dei boschi parente stretto della faina.
«Si incrementa l’inventario delle specie di interesse nazionale ed internazionale che popolano i boschi dell’Aspromonte – dichiara il presidente Giuseppe Bombino-. Le attività di ricerca e di monitoraggio rappresentano una priorità del nostro Parco, non solo per la rilevanza scientifica delle osservazioni e delle indagini condotte, ma anche per le potenziali ricadute in ambito professionale e formativo. A questi aspetti – conclude Bombino - l’Ente riserva particolare attenzione attraverso la promozione e l’attuazione di tirocini, tesi di laurea, seminari, convegni ed iniziative divulgative, tesi ad aumentare la consapevolezza di come dalla Conservazione della Natura e della Biodiversità possano scaturire progresso e sviluppo socio-economico».
«Le attività di ricerca del nostro Ente ci forniscono continuamente nuove informazioni sulle specie presenti in Aspromonte – spiega il responsabile del Servizio biodiversità e territorio Antonino Siclari -. Gli studi ed i monitoraggi ci consentono, inoltre, di programmare gli interventi di conservazione della Biodiversità da porre in essere per tutelare, in particolar modo, le specie più vulnerabili. Eravamo certi della presenza della Martora, dal momento che l’area protetta offre l’habitat idoneo a questo mesocarnivoro – conclude Siclari - tuttavia le immagini del bellissimo animale scattate dalle fototrappole, ci restituiscono l’istantanea del suo ambiente preferito, in cui l’animale può essere osservato senza disturbo».
«La Martora è specie forestale per eccellenza – commenta il direttore Sergio Tralongo – infatti frequenta aree cespugliate soltanto raramente, per la ricerca del cibo: si tratta dunque di un eccellente indicatore di buona qualità dei nostri ecosistemi forestali e della nostra azione di tutela».