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sabato 28 settembre 2024 | 14:53
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Nuovo pastore - Diocesi di Crotone-Santa Severina, il Papa nomina amministratore apostolico l’arcivescovo di Catanzaro Maniago - Notizie

Guiderà la chiesa crotonese sino all'arrivo del nuovo vescovo. Questa mattina l'annuncio alla comunità diocesana da parte di monsignor Panzetta che va invece a Lecce

di Redazione Attualità

Da sinistra, monsignor Maniago e monsignor Panzetta

Monsignor Claudio Maniago, arcivescovo metropolita di Catanzaro-Squillace, è stato nominato da Papa Francesco amministratore apostolico dell'Arcidiocesi di Crotone-Santa Severina. 

Il momento dell'annuncio

Ne ha dato notizia alla comunità diocesana, questa mattina nella Chiesa dell’Immacolata di Crotone, monsignor Angelo Raffaele Panzetta che lo scorso 28 agosto è stato nominato invece arcivescovo coadiutore di Lecce. Maniago guiderà l'Arcidiocesi di Crotone-Santa Severina fino alla nomina del nuovo arcivescovo.All’amministratore apostolico sono concesse tutte le facoltà e i poteri del vescovo diocesano e pertanto esercita pienamente l’ufficio di pastore per il bene di tutti i fedeli che sono affidati alla sua cura. 

Il regime della diocesi è quello della sede vacante, pertanto cessano gli uffici del vicario generale e dei vicari episcopali, nonché la funzione dei Consigli presbiterale e pastorale. L’amministratore apostolico può però confermare, in forma delegata, il vicario generale e i vicari episcopali, fino alla presa di possesso della diocesi da parte del nuovo vescovo, ma non può prorogare i compiti dei Consigli, in quanto le loro funzioni sono svolte dal Collegio dei consultori.

Il saluto di monsignor Maniago a Crotone

«Saluto tutti voi che rappresentate la Santa Chiesa di Dio e la Santa Sede e le autorità di questo territorio con le quali, come amministratore apostolico avrò sicuramente relazioni improntate alla più bella cordialità e allo spirito di collaborazione». Così l’Arcivescovo Claudio Maniago, questa mattina a Crotone nella Chiesa dell’Immacolata.

«Al vescovo Angelo, come lui stesso ha già sottolineato – ha detto mons. Maniago – mi lega un debito d’affetto e d’amicizia; prima di tutto verso una Chiesa che fa parte della Metropolia di Catanzaro-Squillace, per la fraternità che esprime tra i vescovi. E ciò chiede innanzitutto relazione, chiede di sentirsi sempre e comunque un’unica Chiesa, la Chiesa del Signore. E la fraternità dei vescovi, nel nostro caso, si è davvero realizzata. È un’amicizia che ci portiamo da tanti anni, dietro cui abbiamo imparato a conoscerci, a volerci bene e che proprio in questi ultimi anni si è consolidata. Lui ha preparato la diocesi di Catanzaro Squillace alla mia venuta e io adesso prendo da lui la diocesi di Crotone-Santa Severina, per poi consegnarla, spero davvero il prima possibile, nelle mani del nuovo vescovo. Un debito, quindi, davvero, di riconoscenza, un debito di fraternità».

«Sicuramente voi non potrete essere dimenticati dal vescovo Angelo – ha sottolineato mons. Maniago – al quale auguriamo ovviamente di portare l’esperienza fatta e la grande ricchezza ricevuta nel suo nuovo incarico di Lecce. Vengo qui intanto con tanto rispetto – ha detto ancora il presule – come sempre bisogna avere nei confronti di una Chiesa che ha una storia alle spalle. Una storia fatta di tanti uomini e donne, sacerdoti, religiosi e religiose, diaconi permanenti e altre realtà comunitarie importanti che con impegno e fatica, affrontando le sfide di un territorio, in alcuni casi sotto alcuni aspetti non semplice, in una regione complessa come la Calabria. In una società come la nostra, complessa e davvero difficile, c’è la Chiesa che cerca di portare la testimonianza del Signore. Quindi vengo con rispetto, con grande attenzione e cercherò di ascoltare tanto. E vengo soprattutto per invitare questa comunità a continuare il proprio cammino, forte di tutto quello che finora è stato seminato e coltivato quasi».

«Una missione – ha concluso mons. Maniago – che sarà caratterizzata dall’attesa operosa. Quando verrà il nuovo vescovo ci trovi tutti impegnati a lavorare, in modo che lui venga gioiosamente a prendere il suo posto e a guidarci verso nuovi orizzonti che come Chiesa ci aspettano. Allora, con umiltà, con rispetto, con grande attenzione e per quello che potrò, chiedendo scusa se non sarà presente a tempo pieno, vi assicuro cercherò di mettere a disposizione del tempo e, ovviamente, la mia presenza, perché questo momento di passaggio possa essere vissuto nel miglior modo possibile. Vi chiedo la preghiera! La liturgia chiede alle comunità cristiane di pregare per l’amministratore apostolico, ma soprattutto pregate per il vescovo Claudio, che si affianca al vostro cammino con umiltà e spirito di servizio, con il carisma che è proprio del vescovo».